Il riscaldamento globale della Terra, sia naturale che ad opera dell’uomo, sta portando lentamente ma inesorabilmente il nostro pianeta verso importanti evoluzioni climatiche. Le fasce dei venti e della pioggia si stanno spostando verso nord facendo aumentare la siccita’ di regioni come il Medio Oriente, l’America occidentale e l’Amazzonia e incrementando le precipitazione nell’Asia Monsonica e nell’Africa Equatoriale facendole diventare zone sempre piu’ umide. Non e’ un quadro tranquillizzante quello che e’ descritto nell’articolo pubblicato dalla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas e redatto da alcuni ricercatori della Columbia University di New York guidati da Wallace Broecker. Gli autori dello studio basano la loro previsione sul riscaldamento che ha portato la Terra fuori l’ultima glaciazione, circa 15.000 anni fa. Raccogliendo ed organizzando dati che vanno dagli anelli dei tronchi, ai carotaggi dei ghiacci polari, alle formazioni di sedimenti in caverne e negli oceani, i ricercatori stimano che un simile spostamento verso nord e’ avvenuto tra i 14.000 e i 12.700 anni fa. Questo anche grazie alla differenza di temperatura tra i due poli che ha spinto la fascia tropicale verso Nord. Oggi, con il ghiaccio Artico che si sta ritirando e l’emisfero settentrionale che si sta scaldando piu’ in fretta di quello meridionale, la storia potrebbe ripetersi. “Se i mutamenti climatici che abbiamo visto durante l’ultima de-glaciazione si dovessero ripetere oggi – dice Broecker – questo avrebbe un grande impatto”. Esiste un modello climatico che coerente con lo studio mostra la cintura delle piogge tropicali spostarsi verso nord, l’innalzamento dei livelli di anidride carbonica e delle temperature. “E’ davvero importante guardare a cosa successe nel passato – ha detto Dargan Frierson, esperto atmosferico presso l’Universita’ di Washington, il cui lavoro supporta l’ipotesi degli autori -. Questi cambiamenti furono enormi, proprio come ci aspettiamo ora con il riscaldamento globale”