Clima, Maracchi sulle allarmanti previsioni degli esperti Onu: “no al terrorismo psicologico”

MeteoWeb

Davvero abbiamo dieci anni per correre ai ripari prima di soccombere a una catastrofe climatica? “Mi sembra terrorismo psicologico, non dobbiamo affidarci a modelli climatici che sono per forza di cose approssimativi e non e’ detto risultino veritieri”. Giampiero Maracchi, climatologo adell’istituto di Biometeorologia del Cnr, va controcorrente rispetto all’allarme lanciato dagli esperti dell’Onu. “Siamo di fronte a un grave problema – precisa Maracchi all’AGI – ed e’ chiaro che bisogna correre ai ripari, ma sono contrario a questi titoli ad effetto. Non possiamo sapere come sara’ il clima tra dieci anni, e neanche tra un anno. Per preoccuparci non serve inseguire il futuro, basta quello che e’ gia’ successo”. “La macchina climatica – spiega ancora Maracchi – e’ un meccanismo molto complesso, e non sappiamo come reagira’. Ad esempio se la temperatura dei mari aumentera’ ancora potrebbe accelerare lo scioglimento dei ghiacciai e portare a un’inversione della corrente del Golfo, con la conseguenza di rendere l’Europa freddissima anziche’ torrida. Dobbiamo essere razionali e moderati rispetto al problema drammatico dell’emergenza climatica. I dati ci dicono che l’emergenza c’e’, se pensiamo ad esempio che rispetto al 1990 abbiamo un aumento dell’intensita’ delle piogge del 900 per cento, ma da qui a dire che fra dieci anni ci sara’ il disastro ce ne corre”. In ogni caso, al di la’ dei catastrofismi, secondo il climatologo “intervenire e’ indispensabile riducendo i gas serra soprattutto. I cambiamenti climatici ci costano due o tre miliardi di euro l’anno, ma nessuno ne parla, tutti parlano dell’Imu che piu’ o meno e’ la stessa cifra”.

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