Dai “giardini della pioggia” in Norvegia ai “deserti verdi” in Spagna: l’Europa ha gia’ in pista tante eco-soluzioni per fare fronte all’impatto dei cambiamenti climatici che secondo il quinto rapporto Onu sul clima presentato ieri a Stoccolma sono ormai fuori discussione e, per il 95%, colpa dell’uomo. Esistono gia’ almeno 22 casi concreti, realizzati soprattutto con partnership fra pubblico e privato. E a descriverli e’ il “Libro di ispirazione sull’adattamento” del progetto europeo Circle2. Progetti pionieri che, in parte o del tutto, l’Italia potrebbe adottare per affrontare l’aumento delle temperature. Ma anche per prevenire o contenere le alluvioni, come si sta facendo nel nord Europa. E’ stato battezzato “deserti verdi” il progetto che ha deciso di piantare 55mila alberelli in cinque zone aride del Nord (Barcellona, Saragozza, Le’on, Valladolid e Zamora) della Spagna senza irrigazione, ma utilizzando delle “Waterbox”, cioe’ delle scatole che catturano l’acqua piovana e quella di condensazione senza farla evaporare, per poi distribuirla gradualmente alle piante. Contro il pericolo alluvioni, in Svizzera a Grindelwald una galleria in gran parte sotterranea puo’ condurre ad un fiume enormi masse d’acqua in arrivo dal lago del ghiacciaio, quando fonde troppo rapidamente d’estate. Ma anche micro-progetti, come i “giardini della pioggia” nella citta’ norvegese di Trondheim, danno il loro contributo. Sembrano comuni giardini, attirano uccelli e farfalle, ma non lo sono, impiegano strati diversi di terreno e drenano l’acqua altrove, in caso di forti piogge.