Proprio in questi giorni, 28 anni fa, il Messico viveva un altro devastante evento: il terremoto del Michoacàn. Era il 19 settembre del 1985 quando un sisma di magnitudo 8.0 si verificò lungo la costa Pacifica, a poca distanza da Lazaro Cardenas al confine fra gli stati federali del Michoacàn e Guerrero. Il sisma fu devastante: Acapulco venne distrutta parzialmente, ed enormi danni ci furono presso Ciudad Guzman e Jalisco.
Subito dopo il terremoto del 19 settembre, linee telefoniche e telegrafiche saltarono immediatamente, così come elettricità e canali televisivi, isolando dal mondo la città che già allora contava circa 15 milioni di abitanti. A dare la notizia dell’accaduto fu un radio amatore messicano, che venne intercettato a San Josè. Queste le sue parole, drammatiche, pronunciate in inglese: “c’è stato un disastro a Mexico City, datemi circuito radio aperto…ripeto: disastro a Mexico City, datemi circuito radio aperto”(a questo link si può ascoltare quel suo annuncio drammatico in lingua inglese).
Una delle vicende simbolo di quel terremoto fu il recupero, dalle macerie di un enorme edificio che ospitava l’Ospedale Juarez di Città del Messico, di alcuni bambini appena nati, colti dal terremoto nei loro lettini nella sala maternità. I bambini, tutti vivi, furono recuperati dalle macerie ben 7 giorni dopo il sisma del 19 settembre. Quel ritrovamento, in mezzo a tanta devastazione, dolore, migliaia di morti, fu salutato come un segno di rinascita e di ottimismo per il futuro.