In arrivo l’equinozio d’autunno: il Sole all’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste

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stonehengeIl nostro pianeta si muove in due modi diversi; in primo luogo ruota sul suo asse polare – una retta passante per i poli – una volta ogni 24 ore, causando l’alternarsi del giorno e della notte. In secondo luogo, si muove lungo la sua orbita intorno al Sole una volta ogni 365, 25 giorni, determinando il ciclo annuale delle stagioni. Quando questi due movimenti si intersecano si verifica l’equinozio. Nella serata di domani avverrà il tradizionale passaggio di consegne tra la stagione estiva e quella autunnale, definita come equinozio d’autunno. La mole della Terra consente alla sua massa di avere un potente effetto giroscopico, per cui i suoi poli puntano sempre nella stessa direzione. Il moto di rivoluzione della terra intorno al Sole non ha alcun effetto sulle stagioni, a differenza dell’inclinazione dell’asse di rotazione, inclinato di 23°27′ rispetto alla perpendicolare al piano dell’eclittica. Due volte all’anno, in occasione dell’equinozio, il sole attraversa l’equatore celeste, passando dall’emisfero nord a quello sud, o viceversa. Questi due passaggi sono molto importanti per gli abitanti della Terra, perché segnano il cambiamento nell’inclinazione dei raggi solari. Nella serata di Domani, il Sole “si sposterà” dall’emisfero nord a quello sud lungo l’equatore, sorgendo direttamente ad est e tramontando ad Ovest, determinando, secondo l’origine del termine, una durata identica tra giorno e notte (anche se vedremo che non è propriamente così). Dopodichè, la nostra stella splenderà maggiormente sulla parte meridionale del nostro pianeta e meno nell’emisfero boreale. L’inverno saluterà quindi l’emisfero australe, mentre l’autunno tornerà a far visita a nord del mondo. Il sole continuerà il suo percorso verso sud per i prossimi tre mesi, raggiungendo il suo punto più meridionale il 21 dicembre, data del “solstizio“. Nell’emisfero settentrionale i giorni stanno diventando più brevi, le notti più lunghe e le temperature cominciano a scendere, in un ciclo che si ripete dalla notte dei tempi.

Credit: starry night

UN MITO DA SFATARE – Il termine equinozio deriva dal latino “equi-noctis” e significa “notte uguale” al giorno, che allude alla durata del giorno e della notte identici per tutto il globo. In realtà la definizione è puramente teorica e non rappresenta la verità dei fatti. Gli effetti della rifrazione atmosferica, il semidiametro del Sole e la parallasse solare infatti, fanno sì che negli equinozi la lunghezza del dì ecceda quella della notte. Il Sole sorge quasi ad est e tramonta quasi ad ovest; ma non esattamente, in quanto (per definizione) l’equinozio è un preciso istante che può coincidere con uno solo dei due eventi, ma non prodursi due volte nell’arco di 12 ore. Osservando le effemeridi del Sole e della Luna su un semplice calendario, si potrà notare che la durata della luce del giorno è ancora di poco superiore alle 12 ore. A New York ad esempio, la luce del giorno durerà ancora 12 ore e 11 minuti, e bisognerà attendere la giornata del 26 Settembre per avere un uguaglianza tra giorno e notte. Anche al Polo Nord, dove attualmente la nostra stella traccia un cerchio di 360° per tutto il cielo sfiorando la linea dell’orizzonte, al momento dell’equinozio dovrebbe teoricamente scomparire alla vista. Anche in questo caso non sarà così, dal momento che bisognerà attendere 52 ore e 10 minuti affinchè questo accada. Alcuni miti astronomici sono duri da sfatare. Uno tra questi è che la regione artica, nel corso dell’anno, vive sei mesi di luce e sei mesi di oscurità. Un evidenza che i libri di geografia, i vari articoli e le guide turistiche continuano a riportare, in quanto valutano il termine “notte”, come la presenza del Sole sotto l’orizzonte. In realtà quando il Sole scende di poco sotto la linea dell’orrizonte, si ha il fenomeno del crepuscolo, che i testi non riportano.

L’equinozio

Ogni volta che il bordo più alto del Sole è inferiore a 18 gradi sotto l’orizzonte, si verifica il limite del crepuscolo astronomico, oltre al quale ne esistono altri due tipi: quello civile, che si verifica quando il Sole è sotto di 6°, e quello nautico, ossia quando la nostra stella scende a 12 gradi sotto l’orizzonte. Nel primo caso è ancora possibile continuare la maggior parte delle attività quotidiane all’aria aperta. Il momento in cui sono necessari i fari artificiali, coincide generalmente alla fine di questo crepuscolo. Questa fase interessa il Polo Nord sino all’8 Ottobre, per cui siamo ben lontani dal definire questo periodo come “buio totale”. Nel caso del crepuscolo nautico, l’orizzonte diviene difficile da discernere. Al termine di questa fase, la maggior parte delle persone la identifica come notte, ed avverrà il prossimo 25 Ottobre; il crepuscolo astronomico invece, avverrà il prossimo 13 Novembre. Da quel momento, la regione artica vedrà realmente la mancanza totale di luce sino al 29 Gennaio, quando il cielo tenderà nuovamente a schiarirsi. Quindi, come abbiamo potuto apprendere, la fase di buio totale al Polo dura quasi 11 settimane, non certamente sei mesi.
UN’ESPLOSIONE DI COLORI – L’autunno nelle prossime settimane darà il via alla sua eccezionale esplosione di colori. Il verde si tingerà con il giallo, il rosso, l’arancione, e tantissime altre tonalità naturali che renderanno davvero suggestivo – come ogni anno – lo scenario della natura, in quella che è la stagione intermedia tra la calda estate e il freddo inverno. Ed è anche la stagione dei prodotti forse più buoni offerti dalla terra: vino e olio si producono grazie a uva e olive, e poi le castagne, i funghi, le noci e tantissime altre tipicità. Sono molte le celebrazioni legate agli equinozi sia di primavera che di autunno. Per il Cristianesimo si festeggia l’Annunciazione di Giovanni Battista. Il Sole e il suo simbolo, il fuoco, sono al centro di tutte le religioni delle antiche civiltà e rappresentano le divinità positive, contrapposte a quelle tenebrose e malvagie. Astronomi e sacerdoti, quindi, all’alba della civiltà, si identificano. Altari e osservatori astronomici si confondono. Non c’è da stupirsi, quindi, se in ogni tempo e luogo il giorno dell’equinozio viene celebrato con feste, falò, rituali magici e religiosi.
Per qualcuno la giornata di domani ci riporterà ad una stagione malinconica, dove pian piano la luce del giorno lascerà il posto all’oscurità, e i bei tepori estivi passeranno il testimone al fresco e alle piogge del suggestivo autunno. Per altri, sarà l’addio alle alte temperature estive e alla siccità che tanto ci fanno “soffrire” nel trimestre estivo. D’altronde, il mondo è bello perchè vario.

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