Iniziata in tutta l’Italia centrale la vendemmia 2013. Dall’Umbria alla Toscana, dal Lazio all’Abruzzo, nelle zone di coltivazione della vite centinaia di persone sono al lavoro in questi giorni per la raccolta dell’uva. Quest’anno l’abbondanza di precipitazioni cadute in primavera e proseguite fino a luglio inoltrato, hanno certamente dato un importante contributo alla quantità (alcune stime parlano di un +8% rispetto al 2012), anche se la forte umidità causata dall’alternarsi di pioggia e caldo è stata allo stesso tempo causa di espansione di funghi e parassiti. Uno dei nemici principali della vite è ad esempio la Peronospora, un fungo che attacca le foglie della pianta propagandosi anche ai frutti, e che può compromettere il raccolto se non viene prevenuta per tempo (mediante la nebulizzazione sulle foglie della vite di prodotti a base di zolfo e rame, una tecnica diffusissima). Altro fungo che quest’anno si è molto diffuso nelle vigne è il cosiddetto “mal dell’esca“, altra causa di danni localmente anche seri, che possono aver peggiorato la qualità dell’annata.
Il 2012 era stato un anno tremendamente siccitoso, rendendo l’annata meno produttiva. Il 2013 dispone certamente di più acqua, ma laddove non siano bastate le cure contro i numerosi parassiti e funghi, l’umidità tipica dei mesi passati può aver causato gravi danni. Inoltre il maltempo, in particolar modo la grandine, ha creato danni localmente anche gravi.