È di pochi giorni fa la notizia della caduta di un meteorite vicino la città di Remada, in Tunisia. Nonostante la rarità di questi fenomeni, anche in Italia si ha notizia e testimonianza di numerosi meteoriti caduti nei secoli passati. L’ultimo nel 1996, a Fermo (Ascoli Piceno), preceduto da quello caduto a Torino il 18 maggio 1988.
Uno dei meteoriti più grandi caduti in Italia, di cui ancora oggi si possono ammirare i frammenti, cadde il 31 agosto del 1872 vicino Orvinio, un paese situato sui Monti Lucretili, in provincia di Rieti (a est di Roma).
Secondo le testimonianze del tempo il meteorite prima di cadere creò forte apprensione fra la popolazione, per la grandissima scia luminosa che lasciò dietro di sé e che fu visibile in un vasto territorio. La scia luminosa venne infatti vista anche sui Colli Albani. La traiettoria seguita fu da sud verso nord, e passò a est della Capitale.
I frammenti in cui si disintegrò la meteorite di Orvinio si sparsero su un territorio abbastanza vasto e ci vollero mesi per la loro individuazione. Dalla somma di tutti i frammenti rintracciati si arrivò al peso considerevole di 3397 grammi, quasi 4 kg. I frammenti furono poi spediti a vari musei mineralogici europei, e in Italia ne rimanne solo uno, del peso di 735 grammi. Questo frammento è conservato presso il Museo di Mineralogia dell’Università La Sapienza di Roma.
Dal punto di vista geologico la meteorite di Orvinio è un tipo particolare di Condrite, contenente leghe di nichel (Ni) e ferro (Fe), solfuri di ferro e silicati (in particolar modo olivina e ortopirosseno).