Stando ai dati presentati da Luigi Fontana, ricercatore dell’università di Salerno e della Washington University Medical School, in occasione della conferenza ”The Future of Science” promossa dalla Fondazione Veronesi, ridurre del 25% le calorie ingerite giornalmente con la dieta, equivale a fare un “lifting” a cuore e Dna, ringiovanendoli addirittura di 20 anni. Lo studio, iniziato 12 anni fa e tuttora in corso, ha sottoposto a una restrizione calorica del 25% 50 volontari sani compresi tra i 35 e gli 82 anni, che ogni giorno ingeriscono fino a 1800 calorie. Fontana spiega : “I risultati sono sorprendenti perchè questi soggetti hanno un profilo cardiovascolare ottimale: il loro cuore dimostra 20 anni in meno, così come l’espressione dei geni del loro Dna”. Risultati molto positivi sono stati ottenuti anche nella prevenzione del diabete, nella riduzione dei processi infiammatori e dei fattori che predispongono a sviluppare tumori. Il controllo delle calorie però non basta: la longevità dipende anche dalla qualità dei cibi che ingeriamo. ”Abbiamo per esempio notato che un importante meccanismo molecolare di longevità”. E’ una sorta di termometro dell’energia, un sensore che percepisce la quantità di energia disponibile. ”E’ un sistema costituito dall’insulina e dalla proteina IGF-1, può essere modificato cambiando la qualità delle proteine”, aggiunge Fontana. ”Questo dato trova conferma anche in alcuni studi animali ora in corso, in cui la sostituzione delle proteine di origine animale con quelle di origine vegetale riduce fino al 50% la crescita di tumori come quello della prostata e del seno”.