In queste ore già piove su parte del bacino idrografico del Tevere, il secondo più grande d’Italia dopo quello del Po. Le precipitazione dovrebbero aumentare nelle prossime ore e questo porterà a un innalzamento delle altezze idrometriche, anche a Roma. Intanto, mentre cadono le prime piogge, il terzo fiume più lungo del paese è in magra: sono infatti circa due settimane che non piove lungo il suo bacino, e inoltre siamo appena usciti dal periodo estivo, che è caratterizzato da poche precipitazioni e dall’abbassamento progressivo dei livelli delle falde. La fase di magra del Tevere in questo periodo è un fenomeno del tutto normale. In estate ed all’inizio dell’autunno, il flusso idrico è solitamente formato interamente dalle acque di sorgente, che lo alimentano sia attraverso affluenti sia con le cosiddette “sorgenti lineari”, situate lungo il corso fluviale. Esse costituiscono il cosiddetto “flusso di base”. Nel mese di settembre le falde raggiungono di solito il livello più basso dell’anno, risentendo della scarsità di piogge dei mesi estivi, perciò il flusso di base è minore di quanto non sia ad esempio in primavera o in autunno inoltrato. Quando nelle prossime ore l’acqua di pioggia inizierà a scendere più abbondantemente, al flusso di base si aggiungeranno le cosiddette acque di ruscellamento, e la portata incrementerà.
Intanto all’idrometro di Ripetta, a Roma, il livello è sceso ieri a 5,2 metri e alle 12 di oggi era di 5,49 metri (dati del Servizio Idrografico regione Lazio). Si tratta di uno dei livelli più bassi toccati dal fiume quest’anno. Adesso ci penseranno le piogge a far tornare il Tevere a livelli più alti, tipici dell’autunno.