Vajont, 3 giorni per non dimenticare il disastro del 9 ottobre 1963

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vajontUna tre giorni per ricordare, ma anche per fare il punto sulla prevenzione, sulle attivita’ di soccorso in caso di disastri, sapendo, come ha ricordato il sindaco di Longarone (Belluno), Roberto Padrin, che con la tragedia del Vajont, del 9 ottobre 1963, che causo’ quasi 2.000 vittime, di fatto ”e’ nato il primo embrione della Protezione Civile in veneto”. E’ fitto di appuntamenti delle celebrazioni ”La Protezione Civile e il Vajont. Prevenzione, Soccorso, Memoria”, in programma da domani a Longarone, con la prevista presenza del ministro dell’Ambiente Andrea Orlando e del governatore veneto Luca Zaia il 15, nel quadro delle iniziative per il 50. anniversario del disastro che spazzo’ via interi paesi. ”Non vogliamo fare una celebrazione – ha detto Roberto Tonellato, della direzione dell’Unita’ di protezione civile e del Centro funzionale decentrato della Regione Veneto – ma pianificare e portare a casa un risultato concreto”.
disastri VAJONTNei tre giorni, che si apriranno con un convegno sul tema della pericolosita’ idraulica a valle delle dighe, sara’ sempre presente Franco Gabrielli, capo del Dipartimento della protezione civile. Tra i momenti chiave, domenica mattina il raduno dei soccorritori del Vajont. Dopo una sfilata per le vie cittadine di Longarone ci sara’ il momento toccante del passaggio del testimone ai volontari della Protezione civile. ”Riteniamo sia doveroso – ha detto Padrin – esprimere la nostra gratitudine alle persone, furono circa diecimila, provenienti da tutt’Italia, che parteciparono alle operazioni di recupero delle salme, di soccorso al territorio devastato e di conforto ai pochi superstiti. Sara’ l’occasione per riabbracciare tutte queste persone e una sorta di passaggio di testimone con i volontari attuali”. ”Rispetto al Vajont – ha ricordato l’assessore regionale alla Protezione civile Daniele Stival – e’ cambiato tutto: c’e’ una conoscenza e un’informazione in tempo reale che riesce ad essere preventiva rispetto alle problematiche. Questi tre giorni, comunque, saranno fondamentali per far crescere non solo il sistema veneto, ma anche tutto quello che vi ruota intorno”. Sabato, e’ prevista una esercitazione, con la simulazione, a Tambre, in Alpago, di un sisma di intensita’ 5,8 Richter con epicentro a 7,5 chilometri di profondita’ e un contemporaneo incendio boschivo, con black out totale degli ordinari mezzi di comunicazione via cellulare. ”Sara’ la prima applicazione della procedura – ha evidenziato il capo di gabinetto del Presidente della Regione Veneto, Fabio Gazzabin – che la Giunta ha voluto e che prevede un insieme di attivazioni per coordinare tutta la Regione in caso di calamita’, ora codificate dopo che la gestione si era consolidata nel tempo. L’esercitazione ci permettera’ di verificare se quel che la procedura prevede sia realmente gestibile”.

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