Vajont: in 8.000 a Longarone per non dimenticare una tragedia “che si poteva evitare”

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Disastro_VajontOttomila persone si sono date appuntamento questa mattina a Longarone: 8000 appassionati di corsa, di montagna e di passeggiate che volevano omaggiare il Vajont ognuna a modo suo. In mille circa lo hanno fatto partecipando alla gara competitiva che e’ partita alle ore 9 dal centro di Longarone; gli altri, quasi settemila, scegliendo la prova non competitiva per camminare sui Percorsi della Memoria e riflettere su quanto accaduto, senza pero’ dimenticarsi di godere della giornata, dei panorami e della gente di queste terre che come ogni anno ha allestito lungo il percorso punti di ristoro e aree di riposo per permettere a tutti di portare a termine la gara. Il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza ha voluto essere presente ai nastri di partenza dei Percorsi della Memoria. ”Avevo promesso all’onorevole Roger De Menech che sarei venuta – ha detto – e sono davvero contenta di essere qui. La tragedia del Vajont me l’avevano raccontata i miei genitori, ma vedere questi posti personalmente e’ un’altra cosa”.  “Ho parlato con i superstiti, ho visto con la guida tutto quello che e’ accaduto, ho constatato di persona quello che e’ successo e da tecnico-ingegnere dico che e’ una tragedia che si poteva certamente evitare e prevenire”. ”Sono rimasta molto colpita e, anche come ministro, confesso che mi ha colpito il numero di ragazzi e bambini che sono morti, persone a cui e’ stato negato un futuro – ha concluso -. Penso che il Vajont sia un monito e un esempio, in cui noi rappresentanti dello Stato dobbiamo chiedere scusa per quello che e’ accaduto”.

Il ministro, dopo aver visitato il cimitero monumentale di Fortogna, ha dato il via alla gara non competitiva ed e’ stato in seguito accompagnato lungo il percorso fin sotto la diga per vedere da vicino la maestosita’ ingegneristica della struttura. Di ritorno al Centro Fiere di Longarone ha incontrato il mondo della scuola bellunese. In chiusura del dibattito il sindaco di Longarone Roberto Padrin ha chiesto ufficialmente al ministro che la storia del Vajont entri nei libri di testo scolastici dalle scuole elementari fino alle superiori. ”Accolgo la richiesta – ha risposto il ministro – e con impegno e piacere la inseriro’ nell’attivita’ futura. La storia va presa come studio per guardare il presente e il futuro, attraverso il passato che in casi come questo va oltretutto onorato. E’ sicuramente istruttivo il caso del Vajont perche’ racconta il rapporto fra lo sviluppo tecnologico e l’ambiente. Il passaggio da storia a memoria implica un distacco, ma qui la memoria e’ ancora viva, ho potuto constatarlo personalmente oggi, quindi, noi possiamo patrocinare tesi e ricerche che curano l’aspetto ingegneristico, le responsabilita’ dei tecnici o altro, ma per entrare nei testi scolastici e’ necessario un altro passaggio. Serve una successiva analisi – ha concluso – che potranno effettuare gli storici grazie alla digitalizzazione dei documenti del processo dell’Aquila: i dati e informazioni acquisite, elaborate con metodo scientifico, consentiranno il passaggio dalla memoria alla storia”.

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