50 anni dal disastro del Vajont, ancora iniziative nella Valle del Piave

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Vajont_monte_toc_franaAncora iniziative per i 50 anni dal Vajont. Presso Feltre, cittadina situata nella provincia di Belluno a poche decine di chilometri dai centri più colpiti da quell’enorme disastro, si terrà fino al 5 novembre una fitta serie di iniziative dal titolo “La memoria ritrovata”. Ci saranno opere teatrali e mostre, fra cui una esposizione di fotografie inedite sugli effetti della frana del 9 ottobre ’63, ed una esposizione di giornali d’epoca. Sabato 19 ottobre si terrà un seminario dal titolo “Dalle catastrofi annunciate alla democrazia dei Beni Comuni”, cui parteciperanno movimenti attivi nell’ambito della difesa dell’acqua pubblica e dell’ambiente, fra cui anche il sindaco di Venaus (Val di Susa). Verrà inoltre intitolato ufficialmente alla giornalista Tina Merlin il campus universitario feltrino. Sempre a lei, giornalista dell’Unità che per anni scrisse sui pericoli della costruzione del Vajont prima del disastro, verrà dedicato il premio di giornalismo di inchiesta ambientale, che porterà il suo nome.

Ricomporre la memoria significa ripercorrere la nostra storia per dare risposte al perché c’è stato il Vajont – c’è scritto sul comunicato di presentazione della manifestazione, firmato dall’amministrazione comunale. La conoscenza e la consapevolezza di quel passato ci permettono di comprendere molti aspetti del nostro presente, di quanto accade oggi in molti territori vicini e lontani. Cogliere le connivenze ed i meccanismi di potere che si annidano tra scienza, informazione, politica ed economia quando prevale la logica del profitto ci impegna ad individuare percorsi di cambiamento, a condividere pratiche di democrazia partecipativa, a ritrovare la nostra capacità di collaborare con la natura. A questo link, il programma completo delle iniziative.

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