Ippocrate di Cos o Kos, medico, geografo e aforista greco antico, considerato come il padre della medicina, è ritenuto anche il fondatore della meteoropatia, termine che indica una serie di disturbi psichici e fisici di tipo neurovegetativo che si verificano in determinate condizioni e variazioni del tempo meteorologico o delle condizioni climatiche stagionali. In meteoropatia, si parla di forme primarie (che interessano i soggetti sani) e secondarie (che colpiscono soggetti che presentano già una determinata patologia, aggravata da un fattore climatico, ad es. forme di insufficienza respiratoria aggravate dall’aumento del tasso di umidità atmosferica). Ippocrate era già a conoscenza della “sindrome da scirocco” e insegnava agli allievi medici a tenere in considerazione l’influenza delle variazioni stagionali sui sintomi degli ammalati, consigliando di abbandonare le zone il cui il clima risultava dannoso alla salute. Voltaire soffriva di una forma depressiva che si presentava con l’arrivo dell’autunno, Goethe era talmente meteoropatico, da dichiarare “le menti nobili soffrono di più gli effetti nocivi del clima”. La meteoropatia o sindrome meteoropatica è data dalla presenza di un insieme di sintomi negativi, sia di tipo psicologico, che fisiologico, legati alle variazioni delle condizioni metereologiche nell’arco di un breve tempo. L’influenza delle condizioni climatiche sulla salute dell’individuo è soggettiva, dipendendo dalla singola patologia del paziente e dalla sua particolare sensibilità al clima.
- la fibriomalgia, che è un dolore nei muscoli e nelle strutture connettivali fibrose ( legamenti e tendini) è una condizione definita sindrome poichè esistono contemporaneamente segni (ciò che il medico trova nella visita) e sintomi clinici ( ciò che il malato riferisce al dottore). Il dolore muscolo-scheletrico, che colpisce 1,5-2 milioni di Italiani, correlato con il freddo, il clima umido, mentre il caldo e i periodi di vacanza apportano un miglioramento.
- artrite reumatoide: in Italia sono oltre 300 mila i soggetti che ne soffrono. Si tratta di un’infiammazione delle articolazioni che provoca dolori ,gonfiori, rigidità degli arti e difficoltà di movimento. E’ progressiva, quindi tende a diventare cronica e colpisce le articolazioni mobili del corpo. Vengono colpite simmetricamente le articolazioni delle mani (tranne le ultime falangi), dei piedi, ma anche di polsi, gomiti, caviglie, spalle le giunzioni delle prime 3 vertebre. Studi recenti hanno evidenziato l’esistenza di una correlazione tra variazioni climatiche improvvise e peggioramento dei sintomi dell’artrite reumatoide, ma i colpevoli non sono tanto il freddo e l’umidità, quanto gli sbalzi di pressione atmosferica. Pertanto, vanno evitati i passaggi repentini da un clima secco ad uno umido, l’esposizione diretta al sole e ad altre fonti di calore, che potrebbero aggravare l’infiammazione delle articolazioni e facilitare la comparsa di reazioni cutanee causate dai farmaci.
- osteoartrite: è la forma più comune di artrire, caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine articolare, ossia del tessuto bianco di consistenza duro-elastica che garantisce l’elasticità alle pareti dello scheletro sottoposte a continui traumi, ad es. le articolazioni.
Le persone che soffrono di emicrania o altri tipi di mal di testa ricorrente ritengono che i cambiamenti delle condizioni atmosferiche siano tra i fattori scatenanti. A ciò si aggiungerebbero: pioggia, umidità, temperatura e pressione e i mal di testa aumenterebbero nei giorni meno caldi o in cui la pressione barometrica precipita (es. cielo coperto e temporale). Tra le altre patologie indotte, troviamo mal di denti, mal di schiena, dolori avvertiti in corrispondenza di cicatrici e fratture non del tutto guarite. Secondo lo studio effettuato dal professore della Harvard Medical School Robert Jamison, esiste un legame diretto tra i cambiamenti climatici e i dolori articolari di cui soffrono alcune persone, basato su motivazioni biologiche. Quando la pressione barometrica cala, arriva il mal di tempo, e questo calo influisce sulla pressione sanguigna che eserciterebbe una forza inusuale sulle articolazioni.