Il progetto è a dir poco ambizioso: innescare una fusione nucleare per far nascere una stella in laboratorio. Tanto ambizioso che nemmeno gli ostacoli burocratici sono riusciti a fermarlo. Lo racconta un articolo pubblicato dalla rivista americana ‘Physics of Plasmas‘, scritto da alcuni ricercatori guidati da John Edwards. L’esperimento, che va avanti dal 2010, vede impegnati i ricercatori del National Ignition Facility (Nif) in un progetto di collaborazione condotto dal dipartimento per l’energia del Lawrence Livermore National Laboratory di San Diego in California a cui aderiscono altre università degli Stati Uniti. Per raggiungere l’obiettivo, gli scienziati focalizzeranno simultaneamente, in un miliardesimo di secondo, 192 fasci laser all’interno di un cilindro cavo chiamato “camera vuota”, delle dimensioni di una gomma da matita e raffreddata criogenicamente. All’interno, una capsula della grandezza di un cuscinetto a sfera contenente due isotopi dell’idrogeno, il deuterio e il trizio. Grazie ad un’energia rilasciata di 1.8 megajoule con 500 terawatt di potenza, la camera vuota imploderà con temperature e pressione simili a quelle che si trovano nel nucleo del Sole. E se negli Stati Uniti il progetto sembra ormai in dirittura d’arrivo, in Europa non si resta certamente a guardare. Nel sud della Francia, infatti, un reattore sperimentale, la cui costruzione è stata ultimata di recente, sarà utilizzato per il progetto internazionale Iter. Lo scopo è quello di ottenere lo stesso risultato, ma con approccio completamente differente.
Ecco come nascerà una stella in laboratorio
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