La maestosa cella temporalesca, che nel pomeriggio del 29 ottobre ha interessato le Baleari mantenendosi in vita per più di 12 ore fino ad interessare nella notte le coste nord occidentali della Sardegna, rimarrà a lungo nella memoria degli appassionati di eventi estremi per la sua esplosività mostrata nelle fasi di crescita e l’enorme dimensione assunta in fase di maturità, complici le forti correnti a getto presenti in quella fascia (fascia prefrontale) che hanno spinto a notevole distanza l’incudine temporalesca.
In tale fascia prendono vita solitamente i più intensi fenomeni temporaleschi perché si mette a disposizione della cella un ottimo contributo di calore latente (richiamo caldo umido prefrontale). In più il Mediterraneo ha ancora localmente temperature sopra i 25°C e la spinta del fronte freddo da ovest che avanzava era molto forte, tale da innescarne appunto il fenomeno convettivo.
Al suolo gli effetti sono stati localmente devastanti come si evince dal video allegato in cui è facile ipotizzare rain rates per alcuni istanti oltre i 400mm/h. Gli accumuli maggiori si sono registrati a Santanyi con 112mm e a Ses Salines con 110mm. Si registra un fenomeno di flash flood nella località di Porto Petro dove la furia delle acque ha preso in carico due automobili in cui automobilisti sono stati tratti in salvo dalla protezione civile e molte frane che hanno interrotto le vie di comunicazione.