Daniel Tardiff e i suoi collaboratori, un gruppo di ricercatori del Whitehead Institute for Biomedical Research ha utilizzato una piattaforma, la cui efficacia viene descritta nell’ultimo numero della rivista “Science”, che potrebbe accelerare la scoperta di farmaci candidati che sono indirizzati al Parkinson e alle altre malattie neurodegenerative come l’Huntington e l’Alzheimer. Si tratta di una piattaforma i cui componenti spaziavano dalle cellule del lievito a quelle staminali umane, per identificare nuovi bersagli farmacologici per il Parkinson e un composto capace di riparare i neuroni danneggiati da questa malattia. Finora non esiste nessun farmaco che possa combattere queste patologie. Un accumulo della proteina alfa-sinucleina e’ stato da tempo associato al Parkinson. In uno screening di 200mila composti, i ricercatori hanno identificato un agente chimico che, non solo inverte la tossicita’ dell’alfa-sinucleina nelle cellule del lievito, ma riesce a ripristinare parzialmente le funzioni dei neuroni nel modello di nematode C. elegans e in topi affetti da una malattia che simula il Parkinson umano.