Sciame sismico in Spagna, cresce la preoccupazione per i terremoti legati all’iniezione di gas nel sottosuolo

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Questa mattina alcuni dei principali giornali spagnoli aprono con le notizie provenienti dal Golfo di Valencia, dove l’attività sismica prosegue senza sosta. Uno sciame sismico che non accenna a diminuire, e che ieri ha fatto registrare la scossa più forte e preoccupante, di magnitudo 4.2 e molto superficiale. Dalla mezzanotte di oggi sono già dieci le nuove scosse registrate, tutte di magnitudo molto ridotta (fra 1.6 e 2.4) ma che comunque mostrano un’attività intensa.

La preoccupazione nella popolazione che vive sulla costa, specialmente nei paesi di Vinaròs e Alcanar, è che si possano verificare scosse più forti, cosa che non viene esclusa dai sismologi.

Lo sciame è dovuto alle attività di iniezione di gas nel sottosuolo, all’interno di un giacimento di petrolio esaurito. Il progetto, chiamato Castòr, consiste nello stoccaggio di gas all’interno delle rocce un tempo sature di petrolio e che oggi sono piene di spazi vuoti in seguito all’estrazione. In questo modo viene creato un magazzino d’emergenza nel caso in cui si verifichino interruzioni nel rifornimento di gas alla Spagna attraverso i gasdotti che provengono dal Nord Africa e dal Nord Europa. Purtroppo però le attività di iniezione di gas hanno creato problemi di tipo sismico: la roccia precedentemente svuotata dal petrolio e ora nuovamente riempita di un fluido, stavolta gassoso, si è prima contratta e poi dilatata nuovamente. Questo ha creato fratture, crolli, e potrebbe aver mobilizzato alcune piccole faglie presenti nella zona, a circa 1 km e mezzo di profondità.

I sismologi non sanno cosa accadrà. Da una parte lo sciame potrebbe esaurirsi a breve, dall’altra non sono escluse scosse più forti: nell’area esiste infatti la faglia di Amposta, che è ritenuta responsabile di forti terremoti nel passato (l’ultimo circa 3000 anni fa). Si teme che si generi un effetto a catena, ma nessuno sa dirlo perché i terremoti non possono essere previsti.

Le popolazioni sulla costa ora hanno paura. Avevano manifestato anni fa contro il Progetto Castòr, preoccupati per quell’iniezione di gas nel sottosuolo che avrebbe potuto provocare esplosioni, inquinamento… Vennero tranquillizzati, ma oggi si trovano nel mezzo di una situazione che non si sa come evolverà. Le operazioni di iniezione sono state sospese per sicurezza il 26 settembre, dopo l’intensificarsi delle scosse, e ora la Comunità Valenciana ha anche messo in moto il Piano di Rischio Sismico. Ieri sera centinaia di persone hanno manifestato a Vinaròs. Alle proteste hanno partecipato anche gli abitanti di Alcanar, che fin da subito sono stati i più contrari al progetto.

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