La regione attiva “AR1865” continua a produrre brillamenti di classe C e M ogni poche ore. Il solito Solar Dynamics Observatory (SDO) della NASA, ha catturato il lampo estremo in luce UV di questo flare di classe M1, verificatosi all’1:36 della scorsa notte. L’evento ha provocato un’onda di ionizzazione nell’atmosfera superiore della Terra appena sopra il Pacifico. Un evento comune in queste circostanze, che non comporta nulla di pericoloso per la salute umana. Brillamenti più forti, tuttavia, potrebbero essere dietro l’angolo, dal momento che la macchia solare continua ad avere un campo magnetico molto instabile, di tipo beta-gamma-delta, che ospita energia per flare di classe X. Una probabilità comunque bassa. Le previsioni della NOAA, infatti, stimano una percentuale dell’1% di brillamenti di classe X nelle prossime 24 ore.