Il sistema, difatti, è passato da uno status “barotropico” (tipico dei cicloni tropicali) a uno puramente “baroclino” (caratteristico delle depressioni e dei cicloni delle medie latitudini), con tanto di “gradiente termico orizzontale“ e “verticale“ in ulteriore netta intensificazione all‘interno del profondo ciclone. La profonda circolazione depressionaria, che ha cominciato ad assumere uno status extratropicale, spostandosi verso nord, in direzione della penisola della Kamchatka, ha richiamato masse d’aria piuttosto fredde che dall’altopiano della Siberia orientale si sono riversate fra il mare di Ohotsk e il mar del Giappone settentrionale, attraverso intensi venti da NO e O-NO, divenuti a tratti anche burrascosi. Scorrendo al di sopra delle più tiepide acque superficiali del mare di Ohotsk e del mar del Giappone, l’aria molto fredda si riscalda e si carica di umidità fin dagli strati più bassi, instabilizzandosi al proprio interno e determinando la rapida formazione di estesi corpi nuvolosi cumuliformi (cumulonembi) che vanno ad impattare e addossarsi sui rilievi più elevati dell’isola di Hokkaido e Honshù, determinando fitti rovesci e temporali nevosi sulle coste occidentali di tali isole. Bisogna anche dire che l’aria fredda siberiana, pur umidificandosi, è costretta a transitare sopra un tratto di mare non molto ampio, tanto da raggiungere le coste occidentali nipponiche conservando buona parte delle proprie origine gelide, specie negli strati più alti, dove la massa d’aria presenta molto spesso un nucleo molto gelido che instabilizza l’intera colonna d’aria. Questo alimenta l’attività convettiva (correnti ascensionali) e la formazione di imponenti annuvolamenti cumuliformi che danno la stura a rovesci e temporali, che assumono carattere nevoso fin sulle coste. In questi casi è rilevante anche la presenza dei rilievi piuttosto elevati sulle aree più interne dell’isola di Honshù e Hokkaido (le Alpi giapponesi) che costringono le masse d’aria fredde, di lontane origini siberiane, a sollevarsi per raffreddarsi e condensarsi, favorendo la genesi di grandi annuvolamenti lungo il versante occidentale, affacciato al mar del Giappone.
Sorprendente nevicata prematura sulle coste di Hokkaido grazie al passaggio dei resti del tifone “Wipha”
MeteoWeb