Un terremoto di magnitudo 4,2 è stato registrato questa mattina, alle ore 5.32, nel Golfo di Valencia, al largo di Castellò e del delta del fiume Ebro. Quella di poche ore fa è la scossa più forte finora registrata nella zona, da quando oltre un mese fa è iniziato lo sciame sismico. La scossa è stata seguita da circa 20 altri micro tremori, tutti di magnitudo compresa fra 1,8 e 2,3.
Le scosse sono causate dalle attività antropiche di iniezione sotterranea di gas, all’interno di un ex giacimento petrolifero, come spiegato in questo articolo pubblicato alcuni giorni fa su Meteoweb. Il giacimento petrolifero viene usato, nell’ambito di un progetto denominato Castor, per immagazzinare gas da usare in caso di emergenza nazionale. Tuttavia il processo sta causando un fenomeno di triggering, già noto come conseguenza delle operazioni di fracking.
A causa dell’intensificarsi delle scosse i lavori di iniezione di gas sono stati sospesi, ma le scosse continuano. Finora non era mai stata superata la magnitudo 4, ed ora cresce la preoccupazione nonostante da parte dei responsabili del progetto Castor arrivino rassicurazioni. I continui tremori potrebbero provocare infatti frane sottomarine, in un’area caratterizzata da enormi depositi argillosi legati al delta del fiume Ebro.
