Tumori: colpiti quasi 3 milioni di italiani ma ne guarisce più di uno su due. Tutti i dati e le statistiche

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669-tumori-cutaneiSono quasi 3 milioni (2,8 mln) gli italiani che vivono con una storia di tumore alle spalle, un dato praticamente raddoppiato rispetto ai primi anni ’90 (1,5 mln). Oggi piu’ di un italiano su 2 sconfigge la malattia: il 57% dei pazienti e’ vivo dopo 5 anni dalla diagnosi. In particolare, sono aumentate del 10% le guarigioni negli uomini. Sono alcuni dei dati del volume ‘I numeri del cancro in Italia 2013′, presentato oggi a Milano dove si e’ aperto il XV Congresso nazionale dell’Aiom, l’Associazione italiana di oncologia medica, in corso al MiCo fino al 13 ottobre. Il censimento ufficiale, giunto alla terza edizione, fotografa l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro di Aiom e Airtum, l’Associazione italiana registri tumori. “Questi dati – commenta Stefano Cascinu, presidente Aiom – sono di fondamentale importanza per far si’ che sia l’evidenza scientifica a guidare le scelte di sanita’ pubblica, sia a livello nazionale che regionale, nonche’ per valutare l’impatto delle attivita’ di prevenzione universale, di diagnosi precoce e di prevenzione delle complicanze e delle recidive, anche con l’obiettivo di strutturare al meglio l’offerta dei servizi”. Secondo il rapporto, nel 2013 verranno registrate in Italia 366.000 nuove diagnosi di cancro (erano 364 mila nel 2012): 200.000 (55%) negli uomini e 166.000 (45%) nelle donne. Il tumore del colon-retto e’ il piu’ frequente, con quasi 55.000 nuove diagnosi, seguito da quelli a seno (48.000), polmone (38.000, quasi il 30% nelle donne) e prostata (36.000). Il cancro del polmone si conferma al primo posto per mortalita’ complessiva (34.000 i decessi stimati) ed e’ il big killer fra gli uomini (26%), mentre quello del seno lo e’ fra le donne (16%). Il tumore del pancreas, con il 6% dei decessi, e’ tra le prime 5 cause di morte oncologica. Quanto ai decessi, per il 2013 le stime parlano di circa 173.000 morti per cancro in Italia (erano 175 mila nel 2012). “Dall’esame dei dati disponibili – sottolinea Emanuele Crocetti, segretario Airtum – emerge una riduzione della mortalita’ statisticamente significativa per la totalita’ delle neoplasie, in entrambi i sessi. In particolare, il calo e’ del 17% negli uomini e del 10% nelle donne tra 1996 e 2007”. L’11% dei nuovi casi di cancro riguarda gli under 50, il 39% la fascia d’eta’ 50-69 anni e il 50% gli over 70. Il miglioramento nei tassi di guarigione e’ evidente nei tumori a prostata (91%), seno (87%) e colon-retto (64% uomini e 63% donne), mentre le percentuali di chi ce la fa restano basse per i tumori a polmone (14% uomini e 18% donne) e pancreas (7% e 9%). Ma il rapporto fotografa anche differenze geografiche, pur meno accentuate rispetto al passato: “Per il totale tumori – precisa Crocetti – il tasso di incidenza e’ piu’ alto del 26% al Nord rispetto al Sud e del 7% al Centro rispetto al Meridione”, un tempo ‘protetto’ da dieta mediterranea e stili di vita, e oggi penalizzato dal “processo di omogeneizzazione in atto nel nostro Paese. Per quanto riguarda la sopravvivenza, anche se con differenze meno elevate rispetto agli anni precedenti, si mantiene ancora uno scarto Nord-Sud, a sfavore delle aree meridionali”. I 5 tumori piu’ frequenti fra gli uomini sono quelli di prostata (20%), polmone (15%), colon-retto (14%), vescica (10%) e stomaco (5%). Tra le donne sono invece quelli a seno (29%), colon-retto (14%), polmone (6%), utero (5%) e tiroide (5%). Il cancro della tiroide e’ al secondo posto per incidenza nelle donne under 50, il melanoma e’ il terzo piu’ frequente in entrambi i sessi in questa fascia d’eta’. “Cambia il peso dei fattori di rischio nei diversi Paesi – evidenzia infine Stefania Gori, tesoriere nazionale Aiom – Ad esempio, da analisi condotte negli Usa e nel Regno Unito e’ emerso che vi sono notevoli differenze per quanto riguarda l’impatto del fumo (dal 33% negli Stati al 19,4% in Uk)”. O ancora: “La somma di dieta, sovrappeso e obesita’ e inattivita’ fisica raggiunge il 30% negli Usa e il 15,7% nel Regno Unito. Queste differenze sono ascrivibili sia ai diversi tassi di incidenza delle patologie neoplastiche che alla diversa diffusione dei fattori di rischio nelle popolazioni in esame”. Secondo gli esperti e’ fondamentale continuare a lavorare sui concetti di rischio e di prevenzione. Per questo “Aiom anche quest’anno, con la quarta edizione del progetto ‘Non fare autogol’ – conclude Gori – entrera’ nelle scuole superiori a insegnare le regole della prevenzione oncologica ai ragazzi con i campioni della serie A”. Il volume dei ‘Numeri del cancro’ verra’ distribuito in tutte le oncologie italiane, negli assessorati regionali e nelle istituzioni nazionali.

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