“Investire su prevenzione e difesa suolo per non dimenticare e garantire sicurezza a cittadini“. Lo afferma Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, oggi in visita alla diga del Vajont e a Longarone assieme al deputato Roger De Menech, al sindaco di Longarone Roberto Padrin e ad altri parlamentari del Pd. “Le Nazioni Unite nel 2008 hanno dichiarato il Vajont un caso esemplare di `disastro evitabile`. Oggi, alla vigilia del 50esimo anniversario della tragedia, il modo migliore per ricordare le 1.917 vittime innocenti del Vajont sarebbe che l`Italia si dotasse di un piano nazionale di prevenzione del rischio idrogeologico e messa in sicurezza del territorio, destinando a tale piano finanziamenti adeguati”, prosegue Realacci. “Proprio per questo la Commissione Ambiente della Camera ha approvato all`unanimità una mia risoluzione, sottoscritta da tutti i gruppi politici, che impegna il governo a stanziare 500 milioni annui per la difesa del suolo, a rivedere il Patto di Stabilità interno per consentire agli Enti Locali che hanno risorse di investirle in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico, e a garantire risorse appropriate al buon funzionamento della Protezione Civile. La risoluzione impegna inoltre l`esecutivo ad agire a livello europeo per inserire tra le priorità della politica comune anche la prevenzione e la tutela del territorio dal rischio idrogeologico”, aggiunge. “In un Paese come l`Italia dove secondo dati Ance/Cresme frane e alluvioni solo negli ultimi 10 anni (2002/2012) hanno fatto 290 vittime, in cui come ricorda Legambiente spendiamo un milione di euro al giorno solo per riparare ai danni del maltempo e in cui nell`82% dei comuni sono presenti zone a elevata esposizione al rischio idrogeologico, è prioritario passare dalle parole ai fatti e attuare finalmente serie politiche di prevenzione, messa in sicurezza e manutenzione del suolo. Un impegno che dobbiamo agli italiani e al nostro fragile territorio e che può aiutare anche a rilanciare la nostra economia”, conclude Realacci.