Nel 2007 gli astronomi rimasero stupiti nell’osservare un’espulsione di massa coronale colpire la cometa Encke. L’evento colpì la chioma della cometa e ne strappò la coda. Cosa accadrebbe se ciò si verificasse anche alla cometa ISON? La cometa di Natale passerà circa 30 volte più vicina alla corona solare di quanto non abbia fatto la Encke, e lo farà nei pressi del picco massimo del ciclo undecennale, con eruzioni più frequenti. Questo vuol dire che l’evento è assolutamente probabile, dal momento che nel 2007 la nostra stella era in pieno minimo solare. Gli astronomi sperano che un simile evento accada (visto che ingloberebbe nuovamente la Encke), dal momento che le particelle cariche e le nubi di plasma andrebbero a delineare una vera e propria visione tridimensionale della struttura interna di un CME. L’eruzione non farebbe del male alla ISON, ma darebbe la possibilità di studiare le interazioni con la coda dell’astro chiomato. Le espulsioni di massa coronale sono nubi di plasma magnetizzato lanciate nello spazio dalle esplosioni delle aree attive del Sole. I gas all’interno di questi eventi sono molto densi, quindi l’impatto non manderebbe in frantumi le comete. A differenza della fragile coda. Oggi, un eventuale tempesta solare sarebbe ben più veloce, vista la distanza così inferiore della cometa, e gli astronomi non sono in grado di prevedere eventuali scenari. Nell’evenienza, i veicoli spaziali della NASA scandaglieranno l’area. L’evento non passerebbe certamente inosservato.