“In Europa, supereremo la soglia dei 2° C molto prima rispetto alle altre aree del mondo. L’Europa è particolarmente sensibile al cambiamento climatico. Da qui al 2100, possiamo prospettare diversi scenari climatici. Ovviamente, abbiamo calcolato la variabile incertezza, e per questo abbiamo provveduto a fare diversi esperimenti. I risultati sono comunque chiari”: lo afferma Paolo Ruti, responsabile di Modellistica climatica ed impatto dell’Enea, nel presentare presso la sede dell’agenzia i risultati del progetto Impact2c sull’impatto del riscaldamento globale, che porterà alla 19esima Conferenza delle Parti (COP19), strumento adottato durante la Conferenza di Kyoto per la negoziazione dei meccanismi di mitigazione dei cambiamenti climatici.
Dai risultati delle ricerche è emerso che in Europa supereremo prima rispetto al resto del mondo la soglia critica dei 2° C in più rispetto agli ultimi 30 anni. “La fascia mediterranea avrà un aumento di temperature notevole, con picchi anche fino ai +3°C in nazioni come la Spagna e la Grecia. Lo stesso accadrà nella fascia scandinava” ha spiegato Ruti. Il relatore, in rappresentanza dell’Enea, ha tenuto a sottolineare che si tratta di un problema da non sottovalutare, in quanto coinvolge problemi centrali. “Pensiamo alle centrali energetiche che funzionano ad acqua” ha sottolineato Ruti. “Il riscaldamento globale porterà ad un aumento della temperatura in alcune zone d’Europa. Ciò accadrà in maniera particolare nella Penisola Iberica ed in altre zone del Mediterraneo nei periodi estivi” chiarisce il rapporto. Impact2c fa riferimento al progetto internazionale Cordex e stabilisce i parametri per definire quanto aumenteranno i gas serra nel mondo.
“Avremo tecnologie adeguate per assorbire l’anidride carbonica?”, si è chiesto Ruti. L’impatto dell’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera sarà diverso nel Sud Europa e nel Nord. “La Co2 è un fertilizzante, dunque nel Nord alcune produzioni agricole saranno paradossalmente favorite e la Francia ha già agito per creare progetti in tale senso” ha detto Ruti. “Il Sud, invece, avrà dei problemi con le coltivazioni estive. Avremo un chiaro impatto sulle coltivazioni agricole in Italia, soprattutto per quanto riguarda la qualità dei prodotti finali. Un esempio è il mercato vinicolo”. “Impact2C è un progetto europeo che fornisce un valido contributo a tutte le attività di policy che si occupano di valutare l’impatto su scala europea dell’aumento della temperatura sulla salute, sull’innalzamento del livello delle acque, e sui problemi correlati. Il progetto riguarda soprattutto l’Europa ma prende in considerazione anche Paesi come il Bangladesh, quelli dell’Africa occidentale in cui l’emergenza siccità crea spesso problemi di sicurezza alimentare e le Maldive in qualità di isole minori a rischio perché sottoposte al pericolo di innalzamento delle acque” ha spiegato Ruti.