Si chiamano argini gonfiabili e sono un nuovo strumento che la Regione Toscana ha scelto di utilizzare per la messa in sicurezza da eventi di piena ad elevata intensita’. Una soluzione che potra’ essere utilizzata a Firenze e anche in altre situazioni a rischio nel territorio toscano. Gli argini gonfiabili sono sistemi mobili di protezione temporanea di pronto intervento, da predisporre nell’ambito delle attivita’ di protezione civile, che gia’ altri paesi soprattutto nordeuropei e gli Stati Uniti (sul Mississipi, nella stato della Luisiana, nello stato di Washington), hanno utilizzato con successo per contenere le esondazioni. Le occasioni piu’ recenti in cui sono stati usati sono state nel maggio di quest’anno in Francia a Buche’res/Troyes per contenere l’esondazione del fiume e nel giugno scorso per 10 giorni in Ungheria per proteggere un terminal del gas dalla piena del Danubio.
Il sistema di protezione temporanea di cui la Regione vuole dotarsi si compone di argini gonfiabili e di paratie (soluzione diffusa lungo gran parte dei grandi fiumi europei, come il Danubio). Gli argini gonfiabili saranno collocati a Firenze nel tratto dell’Arno tra il Viadotto Marco Polo e il Ponte San Niccolo’. Le paratie in parte del tratto che va da ponte San Niccolo’ a Ponte Santa Trinita. Il costo a base di gara della fornitura, montaggio, manutenzione ordinaria degli argini gonfiabili e paratie e’ di circa 5 milioni per cinque anni. Il danno alle attivita’ produttive (nel caso di alluvione tipo quella del ’66) sarebbe pari nel solo centro storico, senza considerare il patrimonio artistico, a 2,7 miliardi di euro, e in tutta Firenze a circa 5 miliardi di euro, secondo uno studio dell’universita’ di Firenze e dell’Autorita’ di Bacino.
La lunghezza degli argini gonfiabili assomma a 3,5 km complessivi (in sponda destra e sinistra d’Arno). La lunghezza delle paratie assomma a 2,2 km complessivi (solo in sponda destra). Altri dati tecnici su argini gonfiabili. Per montare 3,5 km di argini gonfiabili sono necessari 16 uomini in massimo 4 ore (da quando si prendono al magazzino a quando sono perfettamente funzionanti), piu’ 10 mezzi mobili (camion e furgoni). Per montare 2,2 km di paratie sono necessari 16 uomini in massimo, 4 ore (dal magazzino al funzionamento) piu’ 5 camion. Per ottenere lo stesso risultato di tempo, lunghezza e altezza dei sacchi di sabbia sono necessari 7000 uomini e 200 camion (sostanzialmente un’ipotesi irrealizzabile). Ad oggi, grazie allo sbassamento delle platee di Ponte Vecchio, esonderebbero nel centro di Firenze per un evento tipo 1966 non piu’ di 5-6 milioni di metri cubi di acqua.
Nel 1966 a Firenze sono esondati invece circa 70 milioni di metri cubi (fonte: Piano stralcio Rischio idraulico Dpcm 5/11/1999). La capacita’ del fiume a Ponte Vecchio, che rappresenta il punto piu’ critico, nel 1966 era di 2500 mc/sec. Oggi nello stesso punto la capacita’ e’ di circa 3400 mc/sec. La massima altezza d’acqua sopra i parapetti all’altezza della Biblioteca nazionale e’ di circa 1 m. Grazie alla legge regionale n.35/2011 la Regione ha sbloccato investimenti per complessivi 160 milioni di euro. Si e’ proceduto a due commissariamenti (le casse di espansione di Figline e dei Renai). Le casse di espansione a monte di Firenze (Figline in corso d’opera e diga di Levane) permetteranno di invasare in totale 35 milioni di metri cubi di acqua garantendo Firenze da un evento tipo ’66 (senza argini gonfiabili e paratie) con un minimo di franco di sicurezza (ossia margine di sicurezza rispetto al livello di massima piena). Nel dettaglio, sull’Arno sono proseguite le attivita’ per la realizzazione delle casse di Figline (11 milioni metri cubi), e dei Renai a Signa (11 milioni metri cubi). Ad oggi e’ possibile prevedere il completamento della loro realizzazione per il 2016. Per la cassa di espansione dei Renai e’ stata conclusa la progettazione definitiva dell’opera, sono state avviate le procedure di esproprio e, nel rispetto dei tempi dati al Commissario, a inizio 2014 e’ previsto l’avvio della gara di affidamento lavori. Si e’ conclusa la gara di affidamento dei lavori per la cassa di espansione di Fibbiana (3,5 milioni metri cubi).
Appena terminata la fase dei controlli sul vincitore (30/60 giorni) saranno avviati i lavori. Sull’Ombrone Pistoiese, e’ stata fatta la gara per l’affidamento dei lavori della cassa di espansione della Querciola a Quarrata. La gara e’ terminata, e appena conclusa la fase dei controlli sul vincitore (30/60 giorni) saranno avviati i lavori (circa 700.000 mc di invaso per un controvalore di 4 milioni di euro). Un’altra cassa di espansione e’ quella di Roffia (S.Miniato, 9 ml metri cubi, lavori in corso). Sulla diga di Levane e’ stato sottoscritto il protocollo con Enel, Autorita’ di Bacino dell’Arno, Provincia di Arezzo che portera’ alla conclusione della progettazione nel corso del 2014. Il gruppo di lavoro ha gia’ quantificato il beneficio dell’adeguamento dell’invaso (piu’ 10 milioni di metri cubi) con una riduzione del picco di piena rispetto ad un evento tipo quello del ’66 della significativa percentuale del 5%. Nel 2013 sono proseguite le attivita’ del post-evento degli eventi alluvionali della Lunigiana (ottobre 2011), del novembre 2012 a Massa e Grosseto (ma non solo) e dell’evento di marzo 2013.
In generale sono stati attivati piu’ di 300 interventi di difesa del suolo per un controvalore complessivo in termini di lavori di circa 150 milioni di euro. Nel corso del 2013 sono stati liquidati (ovvero pagati alle imprese da parte degli enti locali) 35 milioni di euro. In termini di lavori di prevenzione del rischio idraulico e idrogeologico, in aggiunta all’attivita’ post-evento, sono stati liquidati circa 40 milioni di euro. E’ stato sottoscritto con l’Universita’ di Firenze un accordo collaborazione scientifica per approfondire e aggiornare la conoscenza del regime idraulico del territorio regionale, anche con riferimento all’influsso dei cambiamenti climatici e alla tematica del trasporto solido (escavazione dei corsi d’acqua). E’ in corso di elaborazione il “catasto degli argini” dei principali corsi d’acqua della regione, che consentira’ la valutazione della consistenza delle strutture e della loro tenuta in caso di piena. Nell’ambito della riforma dei Consorzi di bonifica e’ stato approvato il reticolo di manutenzione dei corsi d’acqua. Dal 2014 la manutenzione sui fiumi sara’ estesa ad un reticolo di 40.000 km. Ad oggi i corsi d’acqua in manutenzione avevano un estensione totale di 26.000 km.