Il meteorite che è esploso nei cieli di Chelyabinsk nello scorso mese di febbraio, dalle dimensioni di circa 18 metri e dal peso di 10.000 tonnellate ha causato un esplosione equivalente a 440 kilotoni di TNT, pari a 27 volte la bomba nucleare che distrusse Nagasaki nel 1945, secondo gli scienziati che hanno studiato a fondo l’evento.
Si è trattato dell’oggetto più grande che abbia colpito la Terra dall’evento di Tunguska (Siberia) del 1908, espressione con la quale si indicano le conseguenze verificatesi il 30 giugno 1908, a seguito dell’impatto di un grande meteoroide. L’esplosione, avvenuta ad un’altitudine tra i 5 e i 10 chilometri dalla superficie terrestre, ha abbattuto decine di milioni di alberi, un area di circa 2000 mq, ed è stata percepita anche a mille chilometri di distanza.
Il prof. Qing-Zhu Yin, del Department of Earth and Planetary Sciences alla University of California ha dichiarato che il meteorite di Chelyabinsk deve essere considerato come una sorta di “campanello d’allarme“.
“Se l’umanità non vuole finire come i dinosauri, dobbiamo studiare gli eventi come questi in dettaglio,” ha dichiarato.