Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenendo alla cerimonia al Quirinale per la Giornata nazionale per la ricerca sul cancro, ha detto: “Sono 1,3 milioni gli italiani guariti dal cancro, dunque non piu’ ‘male incurabile’ ma sempre piu’ una malattia cronica”, proseguendo: “Per questo non basta prevenire il tumore, scoprirlo e curarlo; e’ necessario impostare un approccio integrato e multidisciplinare per favorire il completamento del processo riabilitativo . I dati ci dicono che i tumori colpiscono prevalentemente in eta’ adulta-avanzata. Il sistema deve fornire risposte ai pazienti in eta’ lavorativa. A queste persone occorre assicurare il sostentamento proprio e familiare, conciliando contestualmente le esigenze lavorative con quella di doversi sottoporre a interventi di follow up di controllo dell’evoluzione della malattia o ai trattamenti terapeutici”. Il ministro ha spiegato: “Le statistiche ci dicono che in Italia la sopravvivenza dopo 5 anni dalla diagnosi di tumore ha raggiunto il 53%, con una riduzione della mortalita’ in tutte le aree del Paese. Questa percentuale di sopravvivenza pone l’Italia al terzo posto in Europa, nonostante una popolazione in costante invecchiamento. I livelli di risposta della popolazione verso l’attivita’ di prevenzione sono piu’ che incoraggianti, lo evinciamo sempre dai dati relativi al tumore alla mammella: in un anno sono state circa 1,5 milioni le donne tra i 50 e i 69 anni sottoposte a screening. Studi specifici promossi dal ministero dimostrano che i programmi di screening riducono di oltre il 45% la mortalita'” “La prevenzione e’ l’arma migliore che abbiamo per sconfiggere il cancro. Deve far parte della nostra vita, delle nostre abitudini: stili di vita, alimentazione, sport, attivita’ di screening, la cura dell’ambiente – ha aggiunto la Lorenzin -. Dobbiamo insegnare ai bambini e ai loro genitori che la prevenzione e’ un dovere e non una scelta, fa parte dei doveri civici che ognuno di noi assume nei confronti di se stesso e della societa’. La sfida della sostenibilita’ del nostro sistema sanitario passa dall’assicurare prestazioni appropriate e allo stesso tempo mantenere tutti il piu’ sani possibile. Rimane centrale in un programma integrato di prevenzione, quella secondaria: gli screening e controlli, rappresentano un appuntamento ineludibile per tutta la popolazione. La prevenzione ha permesso a milioni di donne di prendere in tempo una malattia che solo qualche anno fa le avrebbe uccise. Ho incontrato nelle piazze, in questi mesi migliaia di donne, con magliette rosa, coccarde, che testimoniano con la loro voglia di vivere come questa malattia si possa aggredire e sconfiggere”. Inoltre “il piano nazionale di prevenzione deve essere attuabile in ogni parte del territorio nazionale. Troppe rimangono le differenze per l’accesso agli screening e in qualche caso alle cure, anche tra aziende e aziende, tra regione e regione”.