Grazie al prezioso lavoro di Giovanni Falcicchia, pubblichiamo la scheda con gli effetti macrosismici del terremoto che il 23 novembre 1980 ha colpito l’Appennino dell’Italia centro/meridionale provocando 2.914 morti e quasi 9.000 feriti. Oggi si commemora il 33° anniversario di quel terribile disastro. La scossa, di magnitudo 6.9, s’è verificata alle 19.34 del pomeriggio.
Data 23/11/1980 UTC 18:34:53
Latitudine 40.76° Longitudine 15.31°
Magnitudo 6.9 Profondità 7 Km
La presente scheda elenca gli effetti macrosismici stimati secondo un modello che utilizza i dati qui esposti. Gli effetti macrosismici rilevati, in una qualsiasi località, possono variare di un livello, in più o in meno, a seconda della conformazione geologica del territorio o di peculiari caratteristiche costruttive delle abitazioni. Escluso indicazioni diverse, la percettibilità del sisma è intesa in orario diurno. L’accelerazione di picco al suolo: PGA è espressa in cm/s².
N. B. La numerazione e la terminologia utilizzate non equivalgono a quelle riportate in altre scale sismiche.
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Città e territori a una distanza compresa tra 992 Km e 602 Km dall’epicentro:
Milano, Genova, Venezia, Bologna, Venezia, Verona, Brescia, Parma, Trieste, Tirana, Zagabria
6 – Scossa lieve 2.5 < PGA < 5.0 ( II – III MCS )
Un discreto numero di persone, all’interno delle abitazioni e in condizioni di quiete, avverte un tremore di modesta entità. I lampadari compiono oscillazioni di ampiezza minima; si ode un sommesso tintinnio di vetri e ceramiche. Tali effetti mettono in apprensione chi li percepisce. All’esterno, pochissime persone percepiscono la scossa; qualcuno, con un po’ di anticipo, sente un cupo rumore a bassa frequenza. Dal territorio giunge un discreto numero di segnalazioni.
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Città e territori a una distanza compresa tra 602 Km e 365 Km dall’epicentro:
Palermo, Firenze, Ancona, Perugia, Catania, Trapani, Rimini, Arezzo, Grosseto, Pesaro, Siena
7 – Scossa debole 5 < PGA < 10 ( III MCS )
All’interno degli edifici, diverse persone avvertono una leggera vibrazione. I lampadari compiono oscillazioni di piccola ampiezza; si sente lo scampanellio di cristalleria e vasellame. Qualcuno, preoccupato da tali effetti, per sicurezza, esce all’aperto. All’esterno delle abitazioni, solo in pochi percepiscono il terremoto; alcuni, con un certo anticipo, sentono un rumore simile a un tuono lontano. Tramite Internet è trasmesso un numero considerevole di segnalazioni.
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Città e territori a una distanza compresa tra 365 Km e 221 Km dall’epicentro:
Roma, Messina, Reggio C, Terni, Lecce, Catanzaro, L’Aquila, Crotone, Teramo, Ascoli P, Rieti
8 – Scossa contenuta 10 < PGA < 20 ( III – IV MCS )
Molte persone, all’interno degli edifici, avvertono una vibrazione sismica d’intensità limitata ma tangibile. I lampadari oscillano visibilmente; si sentono vari scricchiolii e tremiti di finestre e vasellame. Qualcuno, mentre dorme, è svegliato. Diversa gente, messa in allarme da tali effetti, preferisce uscire dalle abitazioni. All’aperto, la scossa è percepita da un discreto numero di persone. Costoro sentono, abbastanza chiaramente, il rombo che precede il terremoto. Numerose le segnalazioni del sisma provenienti dal territorio.
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Città e territori a una distanza compresa tra 221 Km e 134 Km dall’epicentro:
Bari, Taranto, Pescara, Latina, Brindisi, Lamezia T, Cosenza, Chieti, Montesilvano, Martina F
9 – Scossa moderata 20 < PGA < 40 ( IV MCS )
All’interno delle abitazioni, moltissima gente avverte la scossa. La vibrazione sismica è piuttosto intensa e sveglia diverse persone. I lampadari compiono ampie oscillazioni. Il tremolio di finestre e suppellettili risuona con insistenza nelle case; alcuni oggetti vengono spostati. La gente è intimorita; in molti escono dagli edifici. All’aperto, un numero considerevole di persone percepisce distintamente il movimento tellurico e il chiaro rombo che lo precede. Le costruzioni non subiscono danni evidenti. Dalle città giungono innumerevoli segnalazioni del terremoto.
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Città e territori a una distanza compresa tra 134 Km e 81 Km dall’epicentro:
Napoli, Giugliano, Andria, Barletta, Torre G, Pozzuoli, Casoria, Caserta, Altamura, Afragola, Matera
10 – Scossa considerevole 40 < PGA < 80 ( V MCS )
All’interno degli edifici, quasi tutti avvertono il terremoto e, talvolta, anche il notevole rombo che lo precede; in molti percepiscono la scossa all’aperto. La sollecitazione sismica è di ragguardevole intensità e sveglia numerose persone. Vasellame e suppellettili vibrano sonoramente. Alcuni oggetti poco stabili e sviluppati in altezza, come bottiglie e candelabri, cadono. I lampadari compiono oscillazioni molto ampie. Le porte e le finestre si aprono e si chiudono. La scossa mette spavento e la gente si riversa per strada. Le case e i monumenti, più deboli e maltenuti, subiscono lievi danni superficiali: sottili crepe nell’intonaco, vetri lesionati, caduta di calcinacci. Numerose le segnalazioni del sisma provenienti dal territorio.
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Città e territori a una distanza compresa tra 81 Km e 49 Km dall’epicentro:
Foggia, Salerno, Castellammare DS, Benevento, Cerignola, Cava DT, Scafati, Nocera I, Torre A
11 – Scossa forte 80 < PGA < 150 ( VI MCS )
La sollecitazione sismica è particolarmente intensa e solo pochissime persone, all’interno di veicoli in movimento, non la avvertono. L’evento è preceduto da un sinistro rombo udito, non di rado, anche nel chiuso delle abitazioni; chi dorme è svegliato. Gli arredi e le suppellettili vibrano rumorosamente; gli oggetti più instabili cadono dai ripiani. Le porte e le finestre si aprono e si chiudono sbattendo sugli infissi. I lampadari oscillano paurosamente. La gente subisce un forte spavento e corre verso l’esterno degli edifici. Nella concitazione qualcuno potrebbe ferirsi o essere colto da malore. Le costruzioni più deboli e fatiscenti subiscono danni rilevanti: crepe nei muri; finestre rotte; parziale caduta di comignoli e cornicioni. Le abitazioni ordinarie non subiscono danni evidenti. Tramite Internet è trasmesso un numero considerevole di segnalazioni.
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Città e territori a una distanza compresa tra 49 Km e 29 Km dall’epicentro:
Potenza, Avellino, Battipaglia, Eboli, Pontecagnano, Ariano I, Capaccio, Mercato S, Melfi, Baronissi
12 – Scossa dannosa 150 < PGA < 300 ( VII MCS )
Tutti percepiscono il terremoto. L’evento è preceduto da un rombo di estesa e intensa sonorità, avvertito spesso, anche all’interno degli edifici. Lo scuotimento sismico è molto forte; gli arredi sono spostati. In casa è un frastuono di suppellettili che cadono per terra, di vetri e specchi che vanno in frantumi. La gente, in preda al panico, corre precipitosamente verso l’esterno delle abitazioni. Si conta qualche vittima isolata e alcuni feriti. Le case e i monumenti più logori e vetusti subiscono gravi danni strutturali; ampie crepe nei muri; porte e finestre divelte; caduta di cornicioni, tegole e comignoli. Gli edifici ordinari subiscono solo danni superficiali e sono ancora agibili. Nel terreno si apre qualche fessurazione; alcune strade secondarie sono impraticabili. Pur nelle difficoltà del momento, dal territorio giunge un discreto numero di segnalazioni.
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Città e territori a una distanza compresa tra 29 Km e 17 Km dall’epicentro:
Campagna, Montella, Bella, S Angelo DL, Nusco, Bisaccia, Serre, S Fele, Sicigniano, Bagnoli I, Vietri
13 – Scossa rovinosa 300 < PGA < 600 ( VIII MCS )
Lo scuotimento sismico è fortissimo; esso è preceduto da un boato avvertito chiaramente da tutti. Le suppellettili e parte degli arredi sono rovesciate fragorosamente sul pavimento. Le persone, pur avendo difficoltà nei movimenti, cercano disperatamente di uscire all’aperto; si creano situazioni di panico collettivo. Si registrano alcune vittime e diversi feriti. La guida degli autoveicoli è difficoltosa. Le case fatiscenti e i monumenti più instabili collassano parzialmente; le statue cadono dai piedistalli. Antichi paesi e centri storici sono semidistrutti. Le costruzioni ordinarie subiscono danni rilevanti e non sono agibili. Gli edifici costruiti con criteri antisismici non riportano danni evidenti. Nel terreno si aprono larghe crepe; dai pendii scoscesi cadono massi e pietre. Alcune vie di comunicazione sono interrotte. La rete idrica subisce qualche danneggiamento. Sulla costa si genera un maremoto di lieve entità. A causa della grave situazione, sono poche le segnalazioni del sisma trasmesse via Internet.
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Città e territori a una distanza compresa tra 17 Km e 9 Km dall’epicentro:
Lioni, Muro L, Buccino, Calitri, S Gregorio M , Palomonte, Oliveto C, Caposele, Contursi, Calabritto
14 – Scossa distruttiva 600 < PGA < 1200 ( IX MCS )
Un grande boato precede il terremoto. La scossa è violenta. Le persone sono sconvolte e disorientate; hanno difficoltà a reggersi in piedi e alcune non riescono a uscire dalle abitazioni. Si contano diverse vittime e molti feriti. Gli oggetti sono sollevati dalla base di appoggio; gli arredi sono rovesciati per terra. Le case fatiscenti e i monumenti più deboli crollano rovinosamente; antichi paesi e centri storici sono distrutti. Le costruzioni ordinarie subiscono gravi danni strutturali e sono pericolanti. Gli edifici costruiti con criteri antisismici riportano solo danni superficiali. Le condutture d’acqua, gas e scarichi subiscono diversi danneggiamenti e rotture. Nel suolo si aprono crepacci dai quali, nelle aree alluvionali, fuoriescono sabbia e fango; si generano frane e smottamenti di terreno. Diverse vie di comunicazione sono interrotte; le rotaie sono leggermente incurvate. I ponti sono gravemente danneggiati. Sulla costa si genera un maremoto di entità moderata. Nella regione la situazione è gravissima; pochissime le segnalazioni da lì trasmesse.
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Città e territori a una distanza inferiore a 9 Km dall’epicentro:
Colliano, Pescopagano, Valva, S Andrea, Laviano, Conza, Castelgrande, Castelnuovo C, Santomenna
15 – Scossa disastrosa 1200 < PGA < 2500 ( X MCS )
Un fragoroso boato precede il terremoto. La scossa è particolarmente violenta; gli oggetti sono sospinti verso l’alto. Le persone sono terrorizzate; impedite nei movimenti, molte non riescono a uscire dalle loro abitazioni. Si registrano numerose vittime e moltissimi feriti. Le costruzioni ordinarie collassano parzialmente ma anche quelle antisismiche subiscono danni rilevanti. I moderni agglomerati urbani sono semidistrutti; antichi paesi e centri storici sono rasi al suolo. Le tubature interrate subiscono troncamenti e rotture in numerosi punti della rete. Le dighe sono danneggiate. Le rotaie sono visibilmente incurvate; molte vie di comunicazione sono interrotte. I ponti sono distrutti. Nel suolo si aprono ampie voragini e crepacci; dai pendii si staccano grandi frane. Nelle aree alluvionali il terreno si liquefa. Un maremoto, di considerevole entità, colpisce la costa aggravando ulteriormente la situazione. Tramite Internet giunge solo qualche isolata segnalazione del sisma.
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