Alluvione Sardegna: inchieste, si prefigura dolo eventuale

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Maltempo/ Geologi: da 2009 ogni anno un evento grave come SardegnaI reati ipotizzati nell’ambito delle indagini della Procura di Tempio sulla terribile alluvione del 18 novembre scorso, hanno un tale livello di gravita’ e consapevolezza dei soggetti coinvolti da convincere i magistrati a prefigurare il dolo eventuale per le condotte che hanno causato la morte di 13 persone. Gli inquirenti ritengono che i soggetti sui quali si sta concentrando l’attenzione degli investigatori, abbiano agito, nel corso degli anni, nella piena consapevolezza dei rischi ai quali avrebbero potuto esporre la popolazione, creando quindi le nefaste condizioni che hanno dato origine al disastro di novembre. E in quest’ottica verranno individuati diversi ambiti di responsabilita’. “La Procura sta portando avanti un’operazione certosina di natura tecnico-scientifica, e cosi’ come e’ rigoroso il lavoro in questa fase sara’ altrettanto rigorosa la reazione dell’autorita’ giudiziaria”, ha chiarito il titolare dei tre fascicoli aperti in Gallura, Riccardo Rossi. Secondo quanto si e’ appreso, si configurerebbe tre diversi livelli di responsabilita’: la piu’ blanda, che si riferisce ai singoli accadimenti e che potrebbe essere eventualmente contestata a chi il giorno dell’alluvione non sarebbe materialmente intervenuto per salvare le persone; un secondo livello, intermedio, di individuazione delle carenze strutturali, come la mancata manutenzione dei canali; e, infine, il livello piu’ pesante, la responsabilita’ di chi ha realizzato alcune opere che potrebbero aver dato origine ai disastrosi allagamenti del 18 novembre. L’obiettivo e’ quello di “individuare responsabilita’ effettivamente provate”, sottolinea il pm Rossi

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