“Per molti anni abbiamo considerato lo sviluppo economico e la tutela dell’ambiente come obiettivi tra loro inconciliabili”. E’ stato “un errore pagato a caro prezzo” perche’ “proprio quell’ambiente che abbiamo gravemente sacrificato ci si presenta oggi come una straordinaria opportunita’ per rivedere e rinnovare il nostro modello di sviluppo: un green new deal e’ possibile”. Cosi’ il ministro dell’ambiente, Andrea Orlando, apre i lavori della prima Conferenza nazionale ‘La natura dell’Italia. Biodiversita’ e aree protette: la green economy per il rilancio del Paese’, oggi alla Sapienza. “Abbiamo sacrificato sull’altare di uno sviluppo senza regole, di un’industrializzazione incurante dell’ambiente e della crescita distorta dell’ edilizia, il nostro territorio, gli insediamenti urbani, il paesaggio unico del nostro Paese- sottolinea il ministro- convinti che questo fosse il prezzo da pagare un diffuso benessere”. Invece, “una nuova economia orientata alla sostenibilita’, alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione delle aree naturali, rappresenta una delle vie principali per uscire dalla grande crisi che stiamo attraversando”. Infatti, la salvaguardia “della nostra qualita’ ambientale e’ un investimento sicuro, sul futuro- ribadisce Orlando- dobbiamo puntare sulla crescita di fondamentali servizi ecosistemici per contrastare gli effetti rovinosi dei cambiamenti climatici e per garantire benefici di diversa natura alle comunita'”. Sulla natura “dobbiamo fare un vero e proprio investimento produttivo, perche’ solo attraverso un’efficace conservazione del capitale naturale si pongono le basi per la realizzazione di un benessere duraturo”, aggiunge il ministro.