Archiviato il flop della cometa ISON, l’astro chiomato che avrebbe dovuto illuminare il cielo boreale, l’attenzione è ora rivolta verso la cometa C/2013 R1 Lovejoy, la quale raggiungerà il punto più vicino al Sole lungo la sua orbita il prossimo 22 Dicembre. Utilizzando la Suprime-Cam montata sul telescopio Subaru giapponese, un gruppo di astronomi ha ottenuto delle immagini ad alta definizione dell’oggetto, compresi i flussi della parte finale. Per gli astrofili, è inutile negarlo, si tratta di una sorta di consolazione dopo la disgregazione di ISON, dal momento che la cometa Lovejoy non diverrà particolarmente brillante da essere osservata ad occhio nudo. Tuttavia, utilizzando strumenti adeguati, sarà possibile osservare quest’ennesimo astro chiomato del 2013 in tutto il suo splendore. Sarà visibile al mattino presto o subito dopo il tramonto del Sole fino al 20 Dicembre, poi solo al mattino, a patto di avere cieli sufficientemente scuri. Un team di astronomi dell’Università Stony Brook (New York) e dell’Osservatorio Nazionale del Giappone (NAOJ), hanno fotografato la coda di C/2013 R1 la notte del 3 Dicembre, quando l’oggetto errante del sistema solare si trovava ad una distanza di 80 milioni di chilometri di distanza dalla Terra e a 130 milioni di chilometri dal Sole. La Lovejoy, scoperta lo scorso 7 settembre dall’astrofilo australiano Terry Lovejoy, è una cometa di lungo periodo, che percorre la sua orbita con elevata eccentricità e con periodi compresi tra 200 e migliaia o forse milioni di anni. Grazie a queste immagini, gli scienziati sono stati in grado di catturare i dettagli più difficili del nucleo e inquadrare porzioni interne della coda di ioni.