È consigliato di ingrandirla a pieno schermo perché questa immagine, vera, scattata dal Dottor Andrea Atzei, chirurgo della mano, polso e gomito del Policlinico “G.B. Rossi” di Verona, è più efficace di qualsiasi avvertimento riguardo ai danni gravi e spesso irreversibili che certi ordigni possono provocare.
Il bilancio del 1° Gennaio di ogni anno è sempre indicativo: il numero di morti e feriti per le follie della notte del Capodanno indicano la civiltà e la maturità di un popolo. Non è solo una questione di botti illegali ma anche di uso di armi da fuoco, eccessi di alcool e droghe, e pure di fuochi inesplosi del giorno dopo.
Si può festeggiare e fare baldoria restando presenti a se stessi. Non è perbenismo e moralismo ma realtà che sembra non dover interessare nessuno, salvo poi scoprire che qualcuno in famiglia ci ha rimesso la salute o addirittura la vita.
Capodanno: usa la testa, non sparare! E’ questione di civiltà… Decalogo per proteggere gli animali
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