Da quando il ciclo 24 ha avuto inizio nel dicembre 2008, abbiamo potuto osservare la sua debolezza. Picchi temporanei come quelli dello scorso mese che hanno raggiunto il valore medio, sono stati solo l’eccezione, non la norma. Molti sono gli indizi che ricordano il ciclo solare 5, quello del Minimo di Dalton, nel 1800. Se si sommano le anomalie delle macchie solari in riferimento a ciascun ciclo, otteniamo il seguente grafico:
Ciò che si nota immediatamente è il calo del ciclo 23, concluso nell’aprile del 2006, e l’attuale è il più quieto dal ciclo 7 del 1833.
Quante volte sono state citate previsioni basate sull’osservazione del Sole, della corona, del campo magnetico, delle macchie solari che suggeriscono una sempre minore attività solare? Si potrebbe citare un ulteriore studio, compiuto nel 2013 dallo scienziato R.J. Salvador che cerca di ricostruire i cicli solari utilizzando l’effetto mareale planetario sul Sole. Sebbene possa essere accolto con scetticismo, si può osservare un buon grado di congruenza.
La curva rossa descrive il modello, mentre quella blu mostra i dati sulle macchie solari dal 1749. Su queste basi, Salvador fa una previsione per il futuro, partendo dai dati del 1987:
Anche secondo il suo modello, i cicli 25 e 26 risultano deboli, trend che continua fino alla fine del secolo. Quale l’impatto sulla Terra? Di seguito un grafico sulla temperatura invernale in relazione ai valori degli ultimi 10 anni comparati con i 12 che li hanno preceduti:
Ciò che si osserva è il crollo delle temperature, soprattutto in Eurasia, che sopporta inverni più freddi almeno dal 2002.
Ecco i risultati del dataset:
La curva rossa rappresenta l’anomalia annuale del numero di macchie solari dal 2002. E se fosse addebitabile alla riduzione di attività solare? Molto è stato scritto anche su questo argomento, ed una possibile relazione è stata spiegata da Sarah Ineson in una presentazione l’anno scorso per il British Met Office: la riduzione delle radiazioni UV dovute al calo di attività del Sole ha impatto sulla stratosfera, cosa che si ripercuote poi sulla circolazione invernale sulla superficie della Terra.