Una convenzione tra Comune di Pescara e Ordine dei Geologi per appurare l’entita’ delle frane in atto sul territorio comunale, ad otto giorni dall’alluvione. Dieci geologi si metteranno al lavoro domani ed entro pochi giorni rimetteranno una relazione al Centro operativo comunale (Coc) sulla tipologia dei fenomeni e sugli interventi necessari. Massima priorita’ verra’ data alle zone in cui si trovano le abitazioni sgomberate. Intanto, a piu’ di una settimana dall’ondata di maltempo, nella zona della pineta del capoluogo adriatico, ci sono ancora problemi con le utenze telefoniche e, in diverse strade, cittadini e commercianti sono senza telefono. A segnalarlo e’ il consigliere comunale Armando Foschi. Da Telecom fanno sapere che i tecnici sono al lavoro per ripristinare il servizio e parlano di ”condizioni straordinarie, dovute a due eventi atmosferici, la nevicata prima e l’alluvione poi”. Ancora chiusa al pubblico, inoltre, la Riserva naturale dannunziana: ”anche in questo caso – spiega l’assessore alla Protezione civile, Berardino Fiorilli -, abbiamo bisogno di un’indagine strumentale approfondita per capire perche’ il terreno non riesce a drenare l’enorme quantita’ di acqua che ancora oggi, a otto giorni dall’alluvione, continua a ristagnare in ogni angolo del parco”. Fiorilli annuncia inoltre la riapertura, in anticipo rispetto alle previsioni, della golena Sud alla sosta e al transito. Quella Nord, invece, era gia’ stata riaperta ieri. Le due golene erano state invase dall’acqua e dal fango, che avevano raggiunto il metro di altezza, con l’esondazione del fiume Pescara. ”Dopo nove giorni dall’inizio dell’emergenza che ha imposto, gia’ da domenica primo dicembre l’adozione dell’ordinanza di chiusura – afferma l’assessore – si sono concluse pochi minuti fa le operazioni di lavaggio e bonifica dell’asse, consentendo, gia’ da questa sera, il ritorno alla normalita’; una boccata d’ossigeno per la citta’ che ha pesantemente sofferto le conseguenze di quella chiusura”. Resta da bonificare la fascia della banchina compresa tra il fiume e la recinzione, separata dall’area di parcheggio: per tale intervento l’amministrazione comunale ha inviato una nota all’Autorita’ Portuale e al Demanio affinche’ venga individuato con certezza il titolare della superficie. i cassoni contenenti il fango rimosso dalle due golene sono stati trasportati dalla Attiva all’interno di un’area di 400 metri quadrati dell’ex Cofa, requisiti con un’ordinanza nei giorni scorsi, a disposizione dell’Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) che ora effettuera’ le caratterizzazioni per individuare il tipo di rifiuto con il relativo codice Cer e dettare le norme per lo smaltimento del materiale di risulta.