Anche questa mattina il prestigioso centro di calcolo europeo per la previsione a medio termine (alias ECMWF) non ha smentito le sue corse precedenti: secondo Reading nel prossimo week-end buona parte dell’Europa sarà invasa da una poderosa colata di aria artica, che si porterà fino alle medio-basse latitudini, compreso il Mediterraneo centro-orientale. Tutto merito di una vigorosa risalita lungo i meridiani dell’Anticiclone delle Azzorre, sul cui bordo orientale sarà così facilitata la discesa di aria “gelida”, richiamata dalle latitudini polari dalla formazione di un profondo minimo pressorio sul comparto baltico-scandinavo.
Anche l’americano GFS, un po’ ballerino nelle sue ultime corse previsionali, questa mattina sembra non solo convalidare l’ipotesi prevista da Reading, ma sforna scenari addirittura leggermente più freddi. Gli effetti di questo assalto artico saranno probabilmente più incisivi di quelli già avvenuti Martedì e Mercoledì scorsi, con interessamento maggiore del versante adriatico, ivi con buone possibilità di nevicate non solo a bassa quota ma, a tratti, fin verso le coste. Ad oggi sembrerebbe dunque confermarsi ancora una volta lo scenario molto freddo atteso anche sull’Italia nel prossimo fine settimana, tuttavia la traiettoria e le termiche in quota dell’affondo artico verranno sicuramente riviste ed “aggiustate” nel corso dei prossimi giorni, con un’ovvia ricaduta sull’entità e la localizzazione dei fenomeni attesi. Certo è che Reading ancora ci crede e le termiche previste in quota per l’Italia sono davvero di tutto rispetto, trovandoci tra l’altro solo agli inizi dell’inverno meteorologico (che comincia proprio oggi 1 Dicembre).
Secondo il modello inglese l’apice del freddo dovrebbe raggiungersi Martedì 10 Dicembre, quando termiche di -12/-10°C ad 850 hPa (circa 1400 m di quota) farebbero la loro comparso sul Nord Italia, -8°C sul Centro, -6/-4°C al Sud (Fig.4). La configurazione barica prevista, vedrebbe la genesi di una bassa pressione tra lo Ionio e la Grecia, situazione questa davvero favorevole ad una “bomba di neve” per l’Adriatico e buona parte del Sud, direttamente esposti all’impatto dei venti nord-orientali, con clima invece asciutto ma molto freddo per i versanti occidentali. Basterebbe tuttavia un leggero spostamento più ad Ovest del minimo previsto, per un coinvolgimento maggiore, anche in termini di precipitazioni, del Nord Italia e delle regioni tirreniche; in questo caso però l’aria artica, entrando anche dalla porta del Rodano, si troverebbe a sorvolare un mare ancora relativamente mite, con un rimescolamento dal basso delle masse d’aria, che potrebbe “sporcare” le termiche previste, con fenomeni maggiori ma freddo meno intenso. Insomma, come puntualmente avviene per ogni irruzione fredda degna di nota, armiamoci di santa pazienza e ricordiamoci che la stagione invernale è solo agli inizi.
A corredo dell’articolo viene riportata l’evoluzione proposta dal modello ECMWF a partire da Venerdì prossimo 7 Dicembre, con le termiche previste alla quota di 850 hPa e altri dettagli.