Riscaldare una casa con la geotermia comporterebbe un risparmio del 60% rispetto all’utilizzo di una caldaia a metano. E’ quanto comunica Elco Italia che in seguito alle attivita’ di ricerca e innovazione, ha deciso di creare una specifica divisione aziendale dedicata alla geotermia. Secondo Flavio Borgna, amministratore delegato Elco Italia, “si tratta di una grande opportunita’ per un paese come l’Italia che non possiede grossi giacimenti di idrocarburi e non ha impianti nucleari. Ma non solo per noi”. “Ci aspettiamo, nel giro di pochi anni, di maturare un bagaglio di esperienza e competenze sulla geotermia tali da permetterci di proporci come riferimento a tutti i paesi europei dove Elco e’ presente, contribuendo in questo modo anche allo sviluppo del mercato delle pompe di calore”. Scegliere un impianto geotermico, spiega Mario Maistrello, Professore del Dipartimento B.E.S.T., dipartimento di scienza e tecnologie dell’ambiente costruito del Politecnico di Milano, “significa assicurarsi un ambiente domestico confortevole, piacevolmente caldo d’inverno e fresco d’estate, grazie ad una tecnologia rispettosa dell’ambiente, ma anche vantaggiosa dal punto di vista economico”. Un impianto geotermico, aggiunge Maistrello, “se opportunamente dimensionato, e’ in grado di riscaldare e raffrescare un edificio senza l’ausilio di altri apparecchi, garantendo, da un lato, la riduzione delle emissioni di inquinanti e di Co2 in atmosfera e, dall’altro, un risparmio di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a metano”. In media l’investimento iniziale per realizzare un impianto geotermico e’ ammortizzabile in un lasso di tempo compreso tra i 6 e i 9 anni, a seconda dell’impianto e degli incentivi che si possono ottenere per gli interventi di riqualificazione. Inoltre, l’integrazione con altre fonti rinnovabili (fotovoltaico o solare termico) puo’ aiutare ad alimentare o integrare le pompe di calore: i risparmi in bolletta arrivano addirittura fino al 70%, senza contare la riduzione dei gas inquinanti in atmosfera. Lo dimostrano, ad esempio, i due impianti geotermici che sono stati installati, a partire del 2010, in due palazzine (con 17 appartamenti ciascuna) di Asti in classe energetica A+, con potenza termica di circa 140 kw totali e integrati con un impianto fotovoltaico e un sistema di recupero dell’acqua tramite serbatoio collocato nel sottotetto. Si stima che l’investimento possa essere ammortizzato in 5 anni e che il risparmio sia di 81 tonnellate di Co2 in atmosfera l’anno. Il riscaldamento e il raffrescamento degli edifici richiedono grandi quantitativi di energia. Si stima, ad esempio, che il fabbisogno di energia per alimentare i sistemi di raffrescamento possa costituire il 35% del consumo totale, mentre quello per l’energia termica addirittura il 50%. Gli impianti ad energia geotermica con pompa di calore garantirebbe notevole efficienza energetica ed economica.