I geologi della Brigham Young University hanno scoperto quello che potrebbe essere il più grande supervulcano al mondo. Mentre esistono una lunga serie di vulcani che eruttano nei modi più disparati, le eruzioni dei supervulcani (termine tra l’altro non utilizzato in vulcanologia, ma coniato dagli autori di un programma divulgativo scientifico, Horizon, per riferirsi al risveglio di grandi caldere che producono gigantesche eruzioni vulcaniche) sono tali da modificare radicalmente il paesaggio e addirittura condizionare il clima a livello mondiale per anni.
I geologi pensano di averne scoperto uno nello Utah di dimensioni anche maggiori di uno tra i più famosi, quello di Yellowstone, che avrebbe messo sottosopra Utah e Nevada 30 milioni di anni fa. Attualmente l’eruzione non sarebbe visibile ad occhio nudo, ma nelle profondità e nelle formazioni circostanti gli scienziati avrebbero trovato forti indizi: “Per quanto ne sappiamo, l’eruzione dello Wah Wah Springs è la più intensa mai conosciuta,” sostiene Eric Christiansen, professore di geologia alla BYU. L’eruzione ed il del supervulcano avrebbe rilasciato oltre 6.000 mq di magma: “Si è spostato su una superficie pianeggiante ricoprendo 12.000 mq ad ovest dello Utah e ad est del Nevada,” dichiara Myron Best, professore emerito di geologia alla BYU. Comparato al Monte St. Helens, uno stratovulcano attivo che si trova nello stato di Washington, quello dello Utah è 5.000 volte maggiore. Migliaia di rocce raccolte negli ultimi 30 anni, 600 studenti coinvolti, 30 stagioni estive di ricerca sul campo e moltissima analisi e mappatura geologica non fanno altro che confermare l’esistenza del supervulcano.
In ogni caso, secondo i geologi, a differenza di quello di Yellowstone, ancora attivo, il supervulcano dello Utah è molto improbabile che dia luogo ad una nuova eruzione.