Anche sui pianeti che orbitano molto vicini alla loro stella potrebbe esserci acqua allo stato liquido e potrebbero quindi essere potenzialmente in grado di ospitare la vita. E’ quanto indica lo studio pubblicato sulla rivista Nature, coordinato dal Laboratorio di Meteorologia Dinamica di Parigi. Sotto la guida di Jeremy Leconte, i ricercatori hanno messo a punto nuovi modelli dell’effetto serra che simulano le conseguenze dell’esposizione alla luce solare molto intensa e del conseguente riscaldamento dell’atmosfera. I ricercatori hanno calcolato in quali casi queste due condizioni porterebbero all’evaporazione dell’acqua di tutti gli oceani fino a inaridire completamente un pianeta, rendendolo inospitale per la vita, ed hanno scoperto che questa situazione estrema si verifica in orbite molto piu’ vicine al Sole di quanto si pensasse. Questo significa che diventano piu’ ampi i confini della cosiddetta ”zona abitabile”, ossia la distanza ottimale di un pianeta dalla sua stella che permette l’esistenza di acqua allo stato liquido sulla superficie. Alla luce di questi nuovi modelli potranno adesso essere studiati i numerosi pianeti esterni al Sistema Solare finora individuati. Nello stesso tempo i modelli permetteranno anche di comprendere meglio la futura evoluzione del clima sulla Terra.