Spaventano alla diagnosi, spesso fanno interrompere bruscamente i rapporti sociali e fanno entrare in una spirale apparentemente senza speranza. Sono i tumori che colpiscono i giovani-adulti tra i 16 e i 40 anni per i quali oggi ci sono reali prospettive di prevenzione e di guarigione. Ogni anno si stimano circa 15000 nuove diagnosi di tumore sotto i 40 anni ma grazie alle cure sempre piu’ appropriate la sopravvivenza supera l’80%. “Per i tumori al testicolo – spiega Antonio Alberti, oncologo all’ospedale Sandro Pertini di Roma che ha dedicato al tema un convegno con esperti e associazioni – questo dato supera il 95%, per la tiroide il 98%. Sono invece ancora gravati da una elevata mortalita’ (30-40%) il tumori al seno nelle giovani. “Oggi piu’ di ieri – dice Alberti – per questi giovani siamo in grado non solo di curare ma anche di offrire una prospettiva di vita migliore. Veicoli di prevenzione possono essere lo sport, le attivita’ scuolastiche e l’autocoscienza delle persone che fanno dei controlli. Piu’ forte della paura deve essere la conoscenza della malattia, dei percorsi di prevenzione e della cura.Grazie all’informazione e alla diffusione delle esperienze di chi ha vissuto la malattia il concetto di incurabilita’ si sta superando”. In Italia sono piu’ di 1 mln e 300 mila coloro che sono sopravvissuti ad un tumore; e a fronte di 15000 nuovi casi l’anno la prevalenza di giovani guariti arriva a 150 mila. “Il nostro impegno di medici e cittadini ci deve portare a dire che non ci devono essere negazioni di diritti nei confronti di persone guarite – conclude Alberti – lo dimostra una recente sentenza che ha riconosciuto la possibilita’ di fare il servizio militare ad un giovane che era stato colpito da un tumore in eta’ adolescenziale ed e’ guarito”.