Nel modenese, a distanza di una settimana dall’alluvione del 19 gennaio, si continua a spalare acqua e fango dalle abitazioni, dalle strade e dalle aziende, cosi’ come si prosegue nel fare defluire l’acqua che ha invaso i centri storici di Bomporto e Bastiglia. Gli sfollati dalle aree allagate assisti dalla Protezione civile in albergo e nei centri di accoglienza, e che hanno passato la notte fuori casa, sono scesi infatti a meno di 300, mentre sono 525 le tonnelate di fanghi liquidi e rifiuti solidi, provenienti da Bastiglia e Bomporto, gia’ smaltiti negli impianti Hera. A questi si aggiungono altre 100 tonnellate di rifiuti depositati nei due centri di stoccaggio provvisorio allestiti nei due Comuni. Intanto, con la posa di un centinaio di palancole di tenuta e consolidamento, sono stati completati i lavori di ripristino della falla e di risagomatura dell’argine del fiume Secchia. L’intervento, consistito inizialmente nella posa di una barriera di pietrame e il successivo consolidamento con terra e argilla per ridurne la permeabilita’, ha riguardato un fronte di circa 80 metri, scavato dall’acqua del fiume esondato. Dopo l’apertura, venerdi’ scorso, di un varco lungo il cavo Argine a Bastiglia, in prossimita’ di via Chiaviche, ieri pomeriggio e’ stato aperto anche un tratto sull’argine sinistro, sempre per favorire il deflusso delle acque. Migliora anche la situazione della viabilita’. Con la riapertura della strada provinciale 2 Panaria bassa nel tratto tra Bomporto e Navicello e del ponte di Navicello vecchio, e’ percorribile di nuovo il collegamento tra Modena e l’area nord della provincia.Resta per ora chiuso il ponte di Bomporto. Alle 7 di questa mattina ha riaperto anche il tratto di ss 12 tra Bastiglia e via Munarola, ripristinando cosi’ il collegamento tra Bastiglia e il capoluogo via Albareto. In contemporanea, e’ partita e’ la ricognizione dei danni per cittadini, imprese ed enti pubblici, mentre e’ stato dichiarato lo stato di crisi regionale in attesa della in attesa della dichiarazione di stato di emergenza da parte del Governo e la costituzione di due centri di coordinamento a livello istituzionale e operativo. Si cerchera’, infatti, anche di capire le esatte cause della rottura dell’argine del Secchia. A cio’ lavorera’ l’apposito gruppo di lavoro tra esperti della Regione, di enti interregionali quali Aipo e l’Autorita’ di Bacino del Po, nato tramite decreto del presidente della Regione Vasco Errani. Quanto alla conta dei danni e alle domande di risarcimento, i cittadini potranno compilare le apposite schede reperibili anche all’indirizzo www.protezionecivile.emilia-romagna.it e sui siti dei Comuni colpiti. Le domande compilate dovranno essere trasmesse agli stessi Comuni entro il prossimo 28 febbraio. Lo stato di crisi regionale durera’ 90 giorni. Ieri a Modena e’ arrivato anche il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli che ha riconosciuto “la particolarita’ di questa alluvione, importante di per se’ ma che acquista rilevanza diversa avendo interessato in modo quasi chirurgico un territorio in precedenza colpito dal terremoto”. Non a caso, la Regione ha deciso di prorogare tutte le imminenti scadenze relative alle pratiche per la ricostruzione post-sisma delle abitazioni e delle imprese nonche’ dei progetti e delle istanze in attuazione del Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali. In questo modo, ha evidenziato l’assessore regionale alle Attivita’ produttive Gian Carlo Muzzarelli “rispondiamo ad una necessita’ del territorio e alle comprensibilipreoccupazioni dei cittadini”. “Non e’ un segnale di rallentamento – ha aggiunto Muzzarelli – anzi, sono certo che i professionisti e gli uffici pubblici continueranno ad impegnarsi per accelerare le procedure, ma non possiamo correre il rischio che i cittadini perdano i loro diritti”.