Signor Sindaco, quale è la situazione attuale nel territorio di Oliena?
Ancora grave. La catastrofe ha provocato un vero e proprio disastro alla viabilità. Diversi ponti sono crollati, altri sono stati “declassati” e vi si procede a senso unico alternato, con forti ed inevitabili disagi. Tutti i ponti sono ancora soggetti a collaudo. Se il centro urbano del nostro paese non ha subìto gravi danni, le nostre campagne sono devastate
Ciò ha influito anche sull’economia locale
Certamente sì ed in misura molto rilevante. La nostra economia è prettamente agricola, molte aziende producono latte e formaggi, esistono numerosi allevamenti. Se prima agricoltori ed allevatori dovevano coprire non più di 20 km per andare e venire dalle loro aziende, adesso, con le strade interrotte, devono sobbarcarsi anche un centinaio di km al giorno. Le conseguenze per l’economia sono devastanti, siamo in condizioni di pura sopravvivenza. E tra tre mesi inizia la stagione turistica…siamo ancora in piena emergenza
Quali sono stati i primi interventi per il ripristino delle infrastrutture?
Finora è stato fatto ben poco. Noi, come Comune, avevamo a disposizione 250mila euro, tolti appunti dal bilancio comunale, ma sono già finiti. Inoltre i problemi si accavallano: già avevamo la moria del bestiame legata all’epidemia di “lingua blu” (o “blue tongue”), per cui tra l’altro abbiamo ricevuto solo 72mila euro di fondi; poi aziende e cittadini sono gravati dalle varie tasse, IMU e Tares comprese, il cui pagamento è stato posticipato solo di un mese, troppo poco; infine l’alluvione. Abbiamo scritto a tutti, alla Provincia come al Genio Pontieri, posto un’infinità di richieste, anche al Ministro dell’Ambiente ed al Commissario Straordinario, ma finora nessuna risposta concreta. Non vorremmo che, in vista delle prossime elezioni regionali di febbraio, l’alluvione sia solo un pretesto di “passerella politica”. Noi cerchiamo di tenere alta l’attenzione, ma quando poi si spegneranno i riflettori, cosa succederà? Non vorremmo rimanere da soli a fronteggiare problemi così grandi
Cosa chiedete in particolare?
Un maggior intervento della Regione. L’uscita o l’allentamento del “patto di stabilità” che sotto molti aspetti è una vera e propria rovina per i Comuni di tutta Italia, non solo della Sardegna. Ancora non abbiamo ricevuto un euro di fondi da nessuno, nemmeno dall’Europa. Chiediamo soprattutto, ed in via prioritaria, il ripristino della viabilità che per noi è di vitale importanza. Alcuni ponti sono di competenza provinciale e noi non possiamo intervenire. Per quelli comunali invece abbiamo bisogno di fondi
Gli esempi del passato non inducono all’ottimismo
Proprio no e per questo la nostra preoccupazione aumenta. Nel 2004 a Villagrande Strisaili, in provincia di Cagliari, vi fu un evento alluvionale importante. Ebbene, i fondi al Comune sono arrivati soltanto dopo cinque anni, nel 2009. Non è possibile, non si può aiutare la ripresa dell’economia in questo modo. Non c’è più tempo, bisogna intervenire subito
L’evento di novembre è stato certamente eccezionale ma l’uomo ha contribuito alla catastrofe. Lei cosa pensa al riguardo?
Noi come Comune facciamo quello che possiamo. Tutti siamo ambientalisti, a parole, ma certe leggi sembrano andare nel verso opposto. Noi conosciamo bene le situazioni a rischio del nostro territorio: nel centro urbano abbiamo alcuni fossi “tombati” che puliamo a scadenza regolare e fortunatamente avevamo pulito proprio pochi giorni prima dell’alluvione. Ma ad esempio il fiume Cedrino, che ha esondato in più punti, non ci compete. La pulizia del suo alveo è infatti di competenza del demanio che però interviene raramente. Anche la Forestale è molto rigida al riguardo, non lascia spazio nemmeno per tagliare legna da ardere. Neppure le canne si possono toccare: poi quando arriva la piena, proprio migliaia di canne vengono sradicate e finiscono ad intasare la luce dei ponti, basta guardare le foto. I contadini che vogliono tagliare le piante sui loro terreni in prossimità delle sponde dei fiumi, sono soggetti a troppi permessi, nulla-osta, difficoltà di ogni genere. Rischiano addirittura non solo la multa, ma perfino una denuncia. In queste condizioni la pulizia dei fiumi non può essere sviluppata efficacemente
Una situazione paradossale e, probabilmente, non è la sola. Noi di MeteoWeb seguiremo con attenzione l’evolversi della ricostruzione: le nostre pagine sono aperte a tutti coloro che vorranno intervenire
Grazie della vostra attenzione. Vorrei concludere dicendo che ci hanno promesso la riapertura del ponte di Oloè, sulla strada che collega Oliena a Dorgali, nel giro di circa 30-45 giorni. Speriamo che alle promesse ed alle parole finalmente seguano i fatti. Da noi come in tutta la Sardegna.