Sempre piu’ difficile garantire la sicurezza alimentare nelle Filippine, e la colpa e’ dei cambiamenti climatici. Lo fa sapere il segretario alla pianificazione socioeconomica Arsenio M. Balisacan secondo il quale l’agricoltura, “spina dorsale” della sicurezza alimentare nazionale, e’ anche il settore piu’ vulnerabile agli effetti delle catastrofi naturali. “Secondo i dati parziali del 2013, il 74% dei danni stimati da calamita’ naturali nel Paese riguardano il settore agricolo”, sottolinea Balisacan nel suo intervento di benvenuto in occasione del lancio di un progetto legato all’agricoltura. Obiettivo di questo progetto, per il quale il governo filippino sta collaborando con Cgiar (Consultative Group on International Agricultural Research) e il Food Policy Research Institute, e’ di elaborare strategie che rendano il settore agricolo resiliente ai cambiamenti climatici, ovvero in grado di adattarsi al mutare delle condizioni. Solo per fare un esempio, il tifone Haiyan, conosciuto localmente come Yolanda, ha danneggiato 600.000 ettari di terreni agricoli, sono andati perduti 1,1 milioni di tonnellate di raccolti con ingenti danni alla produzione di riso e cocco. “Perdite e danni che influenzeranno la produzione all’inizio della prima stagione di raccolto nel 2014”, aggiungeBalisacan. Da gennaio a settembre 2013, per il National Statistical Coordination Board il settore agricolo ha registrato una crescita del 0,3% a fronte di una crescita del 4,4% della produzione registrata nello stesso periodo dello scorso anno.