Come da previsione, un lobo del vortice polare ha posizionato il suo raggio d’azione nell’area Baltica arrecando sulla Russia europea, la Scandinavia e l’Europa orientale la prima vera ondata di freddo della stagione invernale. Le prospettive, per quanto riguarda un possibile coinvolgimento del bacino Mediterraneo, sono tutte legate alla ripresa dell’attività della wave 2 (anticiclone delle Azzorre) alimentata dal getto polare in uscita dagli States nord orientali (Pna+). Al momento è necessario attendere, per sciogliere definitivamente la prognosi per l’ultima decade del mese, l’acquisizione di maggiori dati sul raffreddamento in atto in sede europea orientali da parte dei maggiori centri di calcolo previsionale mondiale.
Bacino del Mediterraneo che nei prossimi giorni sarà una terrà di confine tra le masse d’aria fredda ad est e le correnti umide oceaniche ad ovest con l’alta pressione delle Azzorre che tenta di bloccare l’accesso alle correnti oceaniche elevandosi verso alte latitudini. Visione questa che alcuni runs da qualche giorno, sia per quanto riguarda Gfs che Ecmwf, iniziano ad “annusare” nel lungo termine aumentando le possibilità di assistere alla prima vera ondata di freddo della stagione proprio nei giorni della Merla. Tuttavia, complice l’attuale assetto tele connettivo, è bene andarci coi piedi di piombo e attendere le ulteriori uscite modellistiche dei prossimi giorni.
Intanto cominciamo a prendere atto del raffreddamento in atto nell’area scandinava ed europea orientale. Migliaia di pesci sono rimasti intrappolati nel ghiaccio in una baia dell’isola di Lovund, in Norvegia. Una temperatura di -8° C combinata ad un fortissimo vento proveniente da est ha causato un congelamento incredibilmente veloce dell’acqua, intrappolando e uccidendo i pesci senza lasciargli via di scampo. Aril Slotte, direttore del dipartimento per il pesce pelagico dell’Istituto Norvegese di Ricerca Marina, afferma che non è infrequente vedere banchi di pesce avvicinarsi alla riva per sfuggire ai predatori, e rimanere intrappolati nel ghiaccio a causa della bassa profondità delle acque.