Insoliti sistemi temporaleschi autorigeneranti investono la Liguria e l’alta Toscana, fenomeni normalmente tipici per i mesi di Ottobre e Novembre

MeteoWeb

Ancora una volta il maltempo è tornato a picchiare duro su parte delle nostre regioni settentrionali, dispensando piogge battenti, rovesci e persino intensi temporali dalle caratteristiche autorigeneranti, che hanno duramente colpito alcune zone del genovesato e svariate località dell’alta Toscana, fra lucchesia, pisano e fiorentino. L’evento alquanto strano riguarda proprio l’intensità di questi temporali, accompagnati da una attività elettrica quasi dalle caratteristiche tardo estive, con un infinità di fulminazioni, lampi e tuoni molto fragorosi che accompagnavano i forti rovesci di pioggia venuti giù dalla base dei cumulonembi. Proprio nel corso della serata di ieri, nel pieno dell’avvezione d’aria calda sub-tropicale, un intenso sistema temporalesco, di forma “lineare”, si è sviluppato in modo improvviso fra la parte più meridionale della Versilia e la costa pisana, forgiandosi proprio a ridosso delle Alpi Apuane, dove il notevole “forcing” orografico imposto da questi rilievi all’umida e tiepida ventilazione dai quadranti meridionali, ha esacerbato l’attività convettiva, costringendo la massa d’aria umida e molto mite a salire bruscamente verso l’alto (il cosiddetto effetto “trampolino”), raffreddandosi sensibilmente e raggiungendo molto velocemente il punto di saturazione. Salendo di quota la massa d’aria sub-tropicale, carica di umidità, si è rapidamente condensata, agevolando cosi lo sviluppo di imponenti annuvolamenti cumuliformi (cumuli e cumulonembi) che crescendo di quota venivano intercettati dall’intenso flusso portante sud-occidentale, particolarmente attivo nella media troposfera (500 hpa).

Il “sistema temporalesco autorigenerante” che nella serata di ieri ha colpito la lucchesia

Questo impetuoso flusso sud-occidentale da SO, molto intenso in quota, ha toccato da subito toccato la struttura temporalesca, che al contempo veniva alimentata nei bassi strati dal continuo afflusso di aria mite, carica di vapore acqueo proveniente dal medio-alto Tirreno, favorendo una sua decisa inclinazione verso l’entroterra dell’alta Toscana, fra lucchesia, il pistoiese e il fiorentino, dove i fenomeni temporaleschi, piuttosto intensi, sono divenuti persistenti per diverse ore, a causa proprio della stazionarietà assunta da questo sistema temporalesco autorigenerante, che ha impattato sul versante più meridionale dell’Appennino Tosco/Emiliano, rallentando la sua velocità di propagazione verso nord-est. Il forte “Wind Shear” ha contribuito a rendere l’attività convettiva particolarmente esplosiva lungo tutto il versante meridionale dell’Appennino Tosca/Emiliano, sospingendo parte dei nuclei temporaleschi più attivi, sfornati dall’alto Tirreno, fin verso le aree montuose dell’Appennino Tosco/Emiliano e il Mugello, dove si sono scatenati veri e propri diluvi, con elevati indici di rain/rate. In alcune località, fra il pisano e la lucchesia, sono stati registrati accumuli pluviometrici superiori ai 150 mm. Si tratta di valori veramente rilevanti per il mese di Gennaio. Le precipitazioni molto intense, ma anche abbastanza localizzate, scaricando un ingente quantitativo d’acqua nel giro di poche ore hanno provocato il rapido ingrossamento dei principali bacini fluviali. Fra tutti l’osservato speciale è stato il fiume Serchio, che la notte scorsa ha raggiunto la sua portata massima, con un passaggio di 1100 metri cubi d’acqua al secondo, mentre alle 07:00 era già scesa attorno ai 950 metri cubi al secondo. Esondazioni, però, si sono registrate nei corsi d’acqua dell’Oltreserchio, la zona colpita dall’alluvione del 2009, dove in particolare ha rotto gli argini il torrente Castiglioncello, allagando campi e frazioni del comune capoluogo.  In via precauzionale sono state evacuate 2 famiglie della zona di Nozzano.

In Garfagnana si sono registrati numerosi movimenti franosi che hanno isolato alcune frazioni come Pascoso, mentre altre restano raggiungibili solo a piedi (Tereglio). A Gallicano alcune case risultano ancora isolate. In Versilia, sotto osservazione è il torrente Camaiore, la cui portata d’acqua ha raggiunto i limiti di guardia, mentre si può arrivare solo a piedi alla frazione di Cerasola, nel comune di Seravezza, a causa di una frana sulla comunale. Il poderoso “sistema temporalesco autorigenerante”, prima ancora di collassare su se stesso, successivamente si è spinto verso nord-est, scavalcando il crinale dell’Appennino Tosco/Emiliano, per raggiungere la pianura emiliana, fra reggiano e modenese, dove si sono verificati intensi temporali, del tutto insoliti per il mese di Gennaio, che hanno provocato anche locali allagamenti e ingenti disagi per la rapida crescita del livello di molti fiumi e torrenti. Nella giornata odierna un altro imponente “sistema temporalesco autorigenerante”, sviluppatosi sul mar Ligure, sta investendo in pieno la periferia orientale di Genova, scaricando su questa intensi rovesci di pioggia che si stanno localizzando soprattutto nell’area fra Genova Nervi e Santa Margherita Ligure, dove piove in modo ininterrotto da svariate ore. In alcune aree si registrano accumuli già superiori ai 100-120 mm. I resti di questo “sistema temporalesco autorigerante”, che ha assunto la classica forma di un “V-Shaped”, su Genova e le zone poco ad est del capoluogo ligure, nelle prossime si sposteranno fra l’Emilia occidentale e la Lombardia. I resti di questo “V-Shaped”, spingendosi verso nord, impatteranno sul versante meridionale delle Alpi, andando a scaricare altre forti nevicate sulle Alpi centro-occidentali, anche se sopra gli 800 metri di altezza. La neve qui cadrà sotto veri e propri rovesci che renderanno le nevicate molto fitte.

Condividi