La forte ondata di gelo che la scorsa settimana ha duramente colpito il Canada meridionale e il nord degli USA, con temperature scese sotto il fatidico muro dei -30°C, ha portato la copertura di ghiaccio, sopra la superficie dei Grandi Laghi, ai massimi degli ultimi 20 anni. Dati alla mano, secondo i dati del Servizio meteorologico canadese, la copertura di ghiaccio sui laghi Superiore , Michigan , Huron , Erie e Ontario è aumentata dal 12 % al 26 % la scorsa settimana , raggiungendo livelli mai visti in questo periodo dell’anno dall’ultima forte ondata di gelo di questa intensità, che ha colpito l’area dei Grandi Laghi nel Gennaio del 1994. In particolare il lago Erie oggi per il 90% della sua superficie è completamente ghiacciato. La copertura di ghiaccio però avrà un effetto immediato sull’andamento delle precipitazioni lungo i tratti costiere esposti, come Buffalo o Chicago, che sperimenteranno una sensibile riduzione delle forti nevicate da “lakes effect”, dato che i gelidi venti polari, discendenti dall’Artico canadese, non potranno più raccogliere quelle enormi quantità di umidità che alimentano le nevicate e i temporali nevosi sulle aree attigue.
A Buffalo, dopo l’intensa nevicata di martedì, nella giornata di mercoledì, quando le superfici dei laghi Ontario e Erie si sono congelate, non permettendo il rilascio dell’umidità che agevola le precipitazioni, la nevicata si è subito attenuata, interrompendosi nello stesso giorno. Segno che il ghiaccio riesce a dimezzare l’andamento delle precipitazioni su tutta l’area dei grandi laghi. Nei prossimi giorni, l’apporto di aria molto mite da SO, determinerà un brusco aumento delle temperature lungo il settore più meridionale dell’area dei Grandi Laghi, favorendo una lieve diminuzione del ghiaccio, specie lungo il settore sud del Lago Michigan. Ma nonostante questa piccola diminuzione la copertura di ghiaccio dovrebbe rimanere nettamente sopra la media per il resto del mese di Gennaio, con una diffusa presenza di ghiaccio un po’ su tutti i laghi. Intanto l’aumento, sensibile, della copertura del ghiaccio manterrà piuttosto elevati i livelli delle acque di questi giganteschi specchi lacustri, al confine fra Canada e Stati Uniti. Questa è una buona notizia per i livelli d’acqua sui laghi, ancora messi a dura prova dopo i vari minimi record registrati proprio lo scorso anno, proprio in questo periodo.
Nel mese di gennaio 2013 i livelli acquatici sul lago Michigan e il Lago Huron erano scesi sui valori più bassi di tutti i tempi dal momento che le prime rilevazioni sui livelli acquatici è iniziata solo nel 1918. Il deficit aveva raggiunto un dislivello di circa 29 centimetri al di sotto della media di lungo periodo. La vasta copertura del ghiaccio sopra ridurrà sensibilmente pure l’evaporazione dai Grandi Laghi, inibendo cosi la perdita di acqua rispetto agli ultimi inverni, quando i laghi presentavano sempre una intensa evaporazione. Bisogna anche dire che la copertura di ghiaccio sui Grandi Laghi è diminuita del 71% dal 1973, secondo uno studio 2012 pubblicato nel Journal of Climate dai ricercatori del Great Lakes Environmental Research Laboratory del NOAA. La perdita di ghiaccio è dovuta al riscaldamento delle acque del lago, che secondo gli esperti del NOAA potrebbe essere dovuta a una combinazione fra il riscaldamento globale e cicli naturali. Le temperature invernali nei Grandi Laghi sono aumentate di circa +1,5°C nel periodo compreso 1973-2010, con picchi fino a +2,3°C +2,7°C sopra i laghi settentrionali , tra cui il Lago Superiore. Il lago Michigan, nello stesso periodo, ha fatto registrare un riscaldamento medio di ben +1.7°C, mentre il lago Erie, essendo molto superficiale, non ha mostrato grandi cambiamenti, visto che perde e guadagna calore in tempi relativamente molto stretti.