L’inverno continua a latitare dall’Europa mentre la situazione meteorologica nell’emisfero settentrionale riserva in queste ore un’eccezionale ondata di gelo negli USA e continue tempeste atlantiche che stanno devastanto la Gran Bretagna, con venti furiosi e onde gigantesche. Ma siamo ormai nel cuore dell’inverno, oggi è il giorno dell’Epifania, 6 gennaio, e un po’ tutti aspettano la classica “svolta” che dia inizio alle “danze” invernali anche in Europa: la stagione è ancora lunga, assolutamente non compromessa, tra gennaio, febbraio e marzo c’è tutto il tempo per star qui a parlare di freddo, neve e maltempo di tipico stampo invernale.
Affinchè ciò avvenga, però, serve un netto cambio della circolazione su tutto lo scacchiere barico europeo, con l’attivazione degli scambi meridiani, l’interruzione del flusso zonale atlantico, l’innalzamento dell’anticiclone sull’Europa nord/occidentale e quindi un serbatoio d’aria gelida che da nord/est si muova verso sud/ovest. Uno scenario ipotizzato a lungo termine negli ultimi aggiornamenti del modello britannico ECMWF proprio per metà gennaio, tra una decina di giorni scarsi, come possiamo osservare nelle mappe a corredo dell’articolo.
Ma sarà davvero così?
Manca ancora troppo tempo per poter considerare quest’evoluzione verosimile e affidabile; attendiamo nuovi aggiornamenti previsionali nelle prossime ore, se la stagione volgerà al suo volto più freddo anche gli altri centri di calcolo dovranno allinearsi alla tendenza prospettata dal modello del centro Reading.