Abbiamo ampiamente discusso, nei precedenti editoriali teleconnettivi e di analisi modellistica sul medio-lungo termine, sulle possibilità di assistere nella seconda parte di gennaio ad una possibile fase fredda. I centri previsionali di calcolo mondiale iniziano a mostrare da qualche runs, specialmente ora che acquisiscono maggiori informazioni e dati sul raffreddamento in atto in sede europea orientale e scandinava per merito di un lobo del Vortice polare in attività, una tendenza al generale raffreddamento anche nel comparto mediterraneo.
Ci troviamo in una fase meteo invernale nella quale gli scambi meridiani iniziano ad essere attivati (sblocco dell’incide Pna) e di conseguenza, già sul finire della settimana (come annunciato in questo articolo) una possente ondulazione del ramo settentrionale del getto polare, accompagnata da jet streaks superiori a 200km/h, affonderà sul Mediterraneo occidentale alimentando profonde ciclogenesi che condizioneranno le sorti meteorologiche sulle nostre regioni tra sabato e metà della prossima settimana.
A seguire dopo un temporaneo miglioramento crescono le possibilità di assistere ad un periodo più freddo per merito di una “parziale”spinta meridiana verso la sede groenlandese dell’alta delle Azzorre che veicolerebbe di conseguenza masse d’aria fredda d’estrazione polare sul Mediterraneo. Azione meridiana confermata anche dal futuro andamento dell’indice Pna, ancora abbondantemente in campo positivo, che garantirebbe un’uscita del getto polare dagli States nord orientali meridiana, in grado di imprimere una spinta dinamica verso nord dell’alta pressione oceanica azzorriana. Come detto non si tratterà di un blocking coriaceo e duraturo, e le infiltrazioni umide nord atlantiche potrebbero interferire notevolmente durante la fase di maltempo attesa nell’ultima decade del mese. A titolo di esempio riportiamo le anomalie geopotenziali a 500hPa atte durante la fase 6 Mjo (prevista nell’ultima decade del mese) e la fase Enso neutra. Come si evince anche da questo grafico, non dovremo attenderci una completa chiusura della porta atlantica. Si va quindi verso un periodo più freddo, tuttavia accompagnato da aria umida oceanica che garantirebbe un notevole apporto precipitativo, ma per maggiori dettagli vi richiamiamo ai prossimi aggiornamenti.