Mentre nell’emisfero boreale l’inverno inizia ad entrare nella fase clou, nell’emisfero australe invece l’estate comincia a fare sul serio, sfornando le prime intense ondate di calore (le cosiddette “heat waves”) fra Australia e Africa meridionale. Proprio nei giorni scorsi, grazie al passaggio “zenitale” del sole lungo il Tropico del Capricorno, le vaste aree desertiche dell’Australia centro-occidentale hanno subito un drastico riscaldamento, con temperature che ormai sfondano la soglia dei +46°C +47°C all’ombra, anche in aree fino a qualche tempo addietro non particolarmente roventi. Certo, non è la tremenda ondata di calore che lo scorso anno porto alla caduta di centinaia di “records di caldo assoluti”, con i +50°C all’ombra appena sfiorati nel cuore dell’entroterra desertico australiano. Ma anche in quest’evento l’onda mobile di calore, partita dal cuore dell’entroterra desertico australiano, ha interessato svariati stati, dal Nuovo Galles del Sud a quello più settentrionale del Queensland, dove i termometri hanno subito una rapida impennata, arrivando a sfondare il muro dei +46°C +47°C in più località. L’avvezione calda, partorita sopra gli arroventati deserti dell’entroterra, ben surriscaldati dalla fortissima insolazione diurna, che proprio in questo periodo dell’anno raggiunge la sua massima intensità, ha raggiunto una notevole estensione sul territorio australiano. Non sono mancati neppure qui i “record di caldo”, anche su stazioni la cui serie è lunga fino a 120-130 anni. Fra tutte le località prese in esame l’exploit più spaventoso, termicamente parlando, è quello di St George, che ha fatto registrare una massima di ben +47.2°C.
Un valore elevatissimo che gli permette di strapazzare di ben +3°C il precedente record del vicino aeroporto, ma anche quello assoluto di +45.5°C, del Gennaio 1925. Ma localmente, punte prossime ai +47°C +48°C all’ombra, sono state raggiunte anche nelle zone più interne degli stati del Queensland e del Nuovo Galles del Sud. Qui l’aria calda e molto secca, oltre a stabilizzare l’intera colonna troposferica, ha convogliato nei bassi strati aria particolarmente rovente, che ha innescato una rapida crescita dei termometri, molti dei quali andati oltre il muro dei +45°C. Ma il gran caldo continuerà ad interessare vaste aree del territorio australiano anche nei prossimi giorni, specie nelle aree più interne continentali. Localmente la colonnina di mercurio varcherà la soglia dei +46°C +47°C, con probabili picchi di +48°C all’ombra in pieno deserto, soprattutto nelle depressioni del deserto di Simpson e nel deserto di Gibson. In qualche punto non è escluso che si potranno avvicinare pure i fatidici +49°C. Ma per ora il gran caldo rimarrà relegato solo nelle aree desertiche interne, e nei deserti del Western Australia, dove il “bollente” promontorio anticiclonico sub-tropicale australiano manterrà il proprio baricentro, con massimi di geopotenziale in quota sopra i 590-592 Dam sopra le aree desertiche del Western Australia.
Sulle zone costiere dell’Australia meridionale e orientale invece la calura andrà sensibilmente ad attenuarsi già da domani, grazie all’intensificazione delle “Westerlies” sull’oceano Indiano meridionale e allo sfondamento, da SO, di un impulso di aria molto fresca oceanica, che investirà lo stato di Victoria e l’isola di Tasmania, attraverso l’inserimento di una intensa ventilazione da SO e O-SO che sferzerà con forza lo Stretto di Bass, con raffiche che potranno toccare picchi di oltre i 60-70 km/h sulle coste più meridionali dello stato di Victoria e sulla Tasmania. L’intensa ventilazione sud-occidentale che investirà le coste meridionali dello stato di Victoria e la Tasmania si attiverà lungo il bordo occidentale di una circolazione depressionaria extratropicale, con un nocciolo freddo in quota sui -25°C a 500 hpa, che dal basso mar di Tasman si muove verso l’Isola del Sud, presentando un minimo barico centrale pronto a scendere sotto i 990 hpa.
L’aria molto fresca e umida, d’estrazione sub-polare marittima, potrà anche dare la stura a dei brevi rovesci di pioggia fra l’isola di Tasmania, lo Stretto di Bass e le coste meridionali dello stato di Victoria, a cui farà seguito, già dalla mattinata di martedì 7 Gennaio, un rapido miglioramento, per l’avanzata da ovest di un promontorio anticiclonico mobile che posizionerà i propri massimi barici al suolo, attorno i 1025-1026 hpa, a ridosso della Gran Baia Australiana. Nel frattempo, per alcuni giorni, tra lo stato di Victoria e l’isola di Tasmania, le temperature si porteranno al di sotto delle tradizionali medie di Gennaio, regalando un po’ di frescura che terrà lontano l’aria molto calda che da settimane preesiste sopra i deserti australiani.