Un team di ricercatori della Mc Master University ha ricostruito l’evoluzione del colera, identificando il ceppo responsabile delle prime pandemie. Il gruppo ha lavorato su campioni intestinali preservati di circa duecento anni fa, riuscendo a rintracciare il batterio che si nascondeva dietro una pandemia di colera globale che uccise in passato milioni di persone. Un “familiare” dello stesso bug che continua a colpire le popolazioni vulnerabili nelle regioni piu’ povere del mondo. Attraverso sofisticate tecniche, gli studiosi sono riusciti a mappare l’intero genoma del batterio del Diciannovesimo secolo. Si tratta di risultati importanti perche’ permettono di far luce sui primi ceppi del colera, incrementando significativamente le nostre conoscenze dell’origine del patogeno e le speranze di creare trattamenti migliori e strategie preventive piu’ efficaci. Uno dei ceppi rilevati e’ responsabile di cinque dei sette devastanti focolai del 1800 che probabilmente ebbero origine nel Golfo del Bengala. Il ceppo e’ stato estratto dall’intestino preservato di una vittima maschile della pandemia del 1849, custodita nel Mutter Museum messo su dal College of Physicians di Philadelphia nel 1858 proprio per fronteggiare con la ricerca il minaccioso patogeno. Lo studio e’ stato descritto sul New England Journal of Medicine.