Da Volare a Futura: sono le due missioni, la prima targata 2013 e la seconda pronta a partire a fine 2014, che hanno riportato in orbita l’attenzione sulle attivita’ spaziali italiane. Da Luca Parmitano, il primo astronauta tricolore ad effettuare all’esterno della Stazione spaziale internazionale, la ISS, la cosiddetta ”passeggiata spaziale”, a Samantha Cristoforetti, la prima donna astronauta nazionale ad andare nello spazio. Al centro c’e’ proprio la ISS, che nel 2013 ha compiuto 15 anni di vita: primo vero esempio di collaborazione scientifica internazionale, Usa e Russia in testa, ma soprattutto figlia, per la meta’ dei propri componenti, di quell’ingegno italiano che, anche se poco ricordato, ha di fatto pensato e reso possibile l’epopea stessa del viaggio nello spazio. L’Italia ha realizzato infatti circa il 50% della parte abitativa della Stazione. Nel nostro Paese sono stati costruiti i Nodi 2 e 3, la unica e ineguagliabile Cupola, il PMM Leonardo, derivato modificando il modulo logistico per renderlo adatto alla permanenza in orbita, e poi le strutture del laboratorio Esa Columbus, il modulo di trasporto delle navette ATV. Tutto si e’ sviluppato grazie ad un accordo bilaterale tra l’Agenzia spaziale italiana e la Nasa stipulato il 9 ottobre 1997, in base al quale l’Asi ha fornito all’ente spaziale statunitense i tre moduli pressurizzati abitativi (MPLM – Multi Purpose Pressurized Module), uno dei quali e’ successivamente diventato il PMM (Permanent Multi Purpose Module) per la ISS. L’Italia inoltre e’ stata tra i primi Paesi europei ad aderire agli accordi intergovernativi di cooperazione per la realizzazione della ISS, e tra i principali Stati partecipanti ai programmi Esa di sviluppo e utilizzo del contributo europeo alla ISS. Grazie all’esperienza di questa attivita’, l’industria italiana e’ protagonista anche nella realizzazione dei moduli cargo della navicella di rifornimento della ISS Cygnus, il sistema di trasporto commerciale dell’azienda americana Orbital Sciences. Un patrimonio di cooperazione proseguito con la missione di Parmitano, astronauta italiano dell’Agenzia spaziale europea e maggiore dell’Aeronautica Militare (sesto italiano nello spazio, il quinto sulla ISS), che in quasi sei mesi sulla Stazione spaziale ha realizzato oltre 30 esperimenti, due attivita’ extra veicolari (la prima risolvendo senza problemi anche una pericolosa perdita di liquido nel casco) e l’attracco di tre navicelle. Per un giustamente orgoglioso presidente dell’Asi, Enrico Saggese, ”Parmitano ha rappresentato l’elemento di punta di quello che il nostro Paese ha saputo e sa fare in campo spaziale”. Un know how tricolore che ha affascinato anche il premier Enrico Letta. ”Spazio vuol dire innovazione tecnologica: su questo siamo molto avanti e deve essere motivo di orgoglio per tutto il Paese”, sono state le parole del presidente del Consiglio in occasione dell’incontro post missione con Parmitano a Palazzo Chigi. Con la prossima missione sulla ISS, che vedra’ il coinvolgimento della prima italiana nello spazio, Samantha Cristoforetti, si punta a confermare dunque un ruolo di primo piano nello scenario spaziale globale. L’Asi e’ chiamata a fare da volano anche alla ripresa di una industria si’ leader ma necessariamente alle prese con gli effetti della congiuntura negativa generale del Paese. Provando a superare anche il suo ”status” di ente di ricerca, sottoposto al Miur, e divenendo vera agenzia, magari come vorrebbe in maniera bipartisan anche la politica (proposte di legge sono state avanzate nuovamente sia da Forza Italia sia dal Pd), posizionandosi nell’orbita diretta di Palazzo Chigi. Perche’ lo Spazio era e resta settore strategico, e duale, come dimostra ad esempio la ‘caccia’ aperta ad Avio Space da parte di molti partner esteri. A proposito di Avio, e dell’eccellenza ingegneristica italiana, il 2013 e’ finalmente anche l’anno della consacrazione del lanciatore Vega, che a maggio scorso ha effettuato il primo volo commerciale. Senza il minimo intoppo, cosi’ come era successo nel ‘maiden flight’. E come non era mai successo prima per nessun altro lanciatore al mondo.